UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Se internet riscopre il Vaticano II

Anche la Rete riscopre l’eredità positiva del Concilio Vaticano II: Marco Vergottini, docente alla Facoltà teologica di Milano, racconta l’esperienza del sito Vivailconcilio.it, promosso da teologi e pastori convinti della stringente attualità di quell’evento avvenuto 50 ani fa.

 
1 Agosto 2012
Anche internet riscopre l’eredità positiva del Vaticano II: Marco Vergottini, docente alla Facoltà teologica di Milano, racconta l’esperienza del sito Vivailconcilio.it, il cui comitato promotore è formato da teologi e pastori convinti della stringente attualità di quell’evento avvenuto 50 ani fa.

Da dove nasce Vivailconcilio.it, che obiettivi si pone e che strumenti offre?
«Viva il Concilio» è un sito web sorto il 25 gennaio 2010 e promosso da un gruppo di teologi dell’Associazione teologica italiana, con l’avvallo dei cardinali Carlo Maria Martini e Roberto Tucci e del vescovo Luigi Bettazzi. L’idea era quella di promuovere e valorizzare l’eredità del Vaticano II, perché come ci ha recentemente ricordato Benedetto XVI quell’evento ecclesiale «è stato ed è un autentico segno di Dio per il nostro tempo». L’iniziativa, pur con tutti i suoi limiti, ha inteso proporsi come atto di memoria riconoscente allo Spirito Santo che non fa mancare alla sua Chiesa la sua presenza vivificante.

Perché scegliere il web per far memoria del Concilio?
È presto detto. I navigatori della rete quando digitavano su un motore di ricerca il lemma «Vaticano II» si imbattevano in siti che esprimevano perplessità, critiche quando non vere e proprie stroncature dell’evento conciliare. Di recente è apparso in italiano un libro dal titolo un po’ rancoroso: «Concilio Vaticano: che cosa è andato storto?». Ebbene, noi abbiamo più serenamente adottato un registro opposto: «Concilio Vaticano II: che cosa è andato diritto?», perché pensiamo che esso sia stato una straordinaria occasione di rinnovamento ecclesiale.
Basti richiamare la maturata coscienza della vocazione ecclesiale di ogni battezzato; la qualità della celebrazione eucaristica; il richiamo a vivere l’autorità come servizio e non come dominio; l’invito a un accostamento assiduo alla Scrittura (lectio divina); la consapevolezza di tutti i credenti di essere chiamati all’annuncio del Vangelo e alla testimonianza di vita; l’impulso al dialogo ecumenico e al confronto con le altre religioni; la rinnovata apertura al mondo e alla cultura; la riscoperta della dignità di ogni persona umana e il riconoscimento dell’atto di fede come appello alla libertà. E l’elenco potrebbe continuare.

Che tipo di riscontro avete avuto da questa iniziativa?
Noi stessi siamo stati sorpresi dal successo del sito. I visitatori sono più di 88 mila con quasi mezzo milione di pagine visitate. Il sito «Viva il Concilio» si rivolge a tutti, ma particolarmente ai giovani. Vi si possono trovare i testi conciliari, saggi teologici, immagini e video. Due rubriche hanno poi ottenuto il favore del pubblico: le «perle» del Concilio – cioè, brevi commenti teologici ad alcuni passaggi cruciali del corpo conciliare; le «bolle» del Concilio – cioè, aneddoti e barzellette raccolte durante l’assise. Non a caso, ai primi di ottobre, pubblicheremo due libri che raccoglieranno le «perle» e le «bolle» del Vaticano II.