Far conoscere in maniera puntuale e immediata, utilizzando anche i nuovi media, le attività che una diocesi come quella di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino svolge al di là dei grandi eventi che spesso interessano la città serafica. E questo in un’ottica di maggior coinvolgimento, di migliore aggregazione, di penetrazione nell’ambiente dei giovani con iniziative pastorali di profondo significato che spesso, nonostante l’impegno dei parroci per veicolarle, sono sconosciute alla comunità locale.
«La diocesi – spiega l’arcivescovo Domenico Sorrentino – sentiva il bisogno di un sistema di comunicazione più efficace. Come città francescana, meta di pellegrinaggio e turismo, e come sede prestigiosa di tante iniziative nazionali e internazionali, passa nella comunicazione con frequenza, ma anche con una certa dispersione. La diocesi è il luogo naturale per fare sintesi e sinergia. Molte cose stanno avvenendo nella Chiesa di Assisi-Nocera Umbra- Gualdo Tadino nella linea della nuova evangelizzazione e della conversione pastorale. Penso all’animazione biblica con le 'Scuole della Parola' e al rinnovamento della parrocchia con le piccole comunità. Penso all’intenso periodo della visita pastorale da cui è scaturita l’attuale fase del Sinodo diocesano. Questa Assisi del 'quotidiano' merita di essere servita dalla comunicazione almeno quanto i 'grandi eventi' che la città ospita. Molto già si faceva. Ma c’era bisogno di migliorare il sistema. È il compito che ho affidato a una giornalista professionista che insieme ad alcuni suoi collaboratori si occuperà di questo progetto. Spero che se ne vedano presto frutti».
In realtà i primi riscontri sono stati già percepiti durante la missione della diocesi in Amazzonia guidata dal vescovo che grazie ad alcuni membri della delegazione forniva informazioni in tempo reale alimentando un reportage quotidiano con foto e testi che finivano sul sito della diocesi, su Facebook e Twitter. In questo caso il maggior utilizzo, comunque calibrato dei social network, ha permesso di far sapere in tempo reale quanto di buono stessero facendo il vescovo, i Frati cappuccini e gli altri missionari.