UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

I giornalisti di fronte ai nuovi linguaggi digitali

L’UCSI Siracusa e l’Ufficio delle Comunicazioni sociali della Diocesi di Noto promuovono un seminario per la formazione dei giornalisti.
12 Maggio 2017

“La Chiesa Mediale. I giornalisti di fronte ai nuovi linguaggi digitali”. E’ questo il tema del seminario per la formazione dei giornalisti che si svolgerà domani, venerdì 19 maggio, dalle ore 10 alle 13 nell’aula Magna del Seminario Vescovile di Noto. Il seminario, che si inserisce nell'ambito della 51a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, è organizzato dall’Ucsi Siracusa e dall’Ufficio delle Comunicazioni sociali della Diocesi di Noto, è promosso dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, con la collaborazione dell’Assostampa di Siracusa, dall’Ucsi Sicilia, dal settimanale diocesano “La Vita diocesana”. Relatori: Alessandro Palermo, esperto in Comunicazione pastorale e Pastorale digitale e Monsignor Antonio Staglianò, Vescovo di Noto e delegato della Cesi per le Comunicazioni sociali. Modera: Salvatore Di Salvo, Presidente Ucsi Siracusa e Consigliere nazionale Ucsi. All’incontro parteciperanno il direttore del settimanale cattolica de “La Vita Diocesana” Giuseppe Malandrino, consigliere nazionale Fisc e Santo Gallo, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Il seminario è stato inserito nella settimana della comunicazione promossa dalla San Paolo e dalle Paoline.
“Il messaggio per la Giornata Mondiale delle comunicazioni (2017) – spiega Salvatore Di Salvo - sembra riproporre le stesse coordinate e chiavi di lettura contenute nel primo messaggio per la Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali (1967). Sono ormai passati cinquant’anni e i 'mezzi di comunicazione' da mass-media (1967) sono diventati social-media (2017) e sono così integrati nella quotidianità delle persone che è diventato quasi impossibile distinguere una comunicazione offline da una comunicazione mediata dalla tecnologia digitale. Forse è arrivato il momento in cui bisogna ripartire da capo, cominciare a convincerci che la comunicazione, che sia mediata o face to face, fondamentalmente è una questione umana”.