UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Sms troppo cari: l'Agcom chiede di tagliare i prezzi

Per molti italiani mandare un sms in Francia è più economico che inviarlo al vicino di casa. U­na situazione evidentemente «paradossale» ha detto ieri Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni a Stefano Parisi, che guida l’associazione delle società di telecomuni­cazioni, l’Asstel.
20 Novembre 2009
 Per molti italiani mandare un sms in Francia è più economico che inviarlo al vicino di casa. U­na situazione evidentemente «paradossale» ha detto ieri Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni a Stefano Parisi, che guida l’associazione delle società di telecomuni­cazioni, l’Asstel. Il Regolamento comunitario sul prezzo degli sms al­l’interno dell’Unione Europea stabilisce che, dal 1° luglio scorso, un messaggio inviato a un telefonino di un altra nazione dell’Unione non costi più di 11 cen­tesimi Iva esclusa, cioè 13,2 centesimi complessivi. Ma questo tetto vale solo per gli sms internazionali. Mentre il 62% degli utenti italiani spende 15 centesi­mi per ogni sms inviato in Italia. La situazione era nota da tempo. Già da maggio, cioè da quando l’Antitrust e l’Agcom hanno concluso la loro indagine sul mercato italiano degli sms. Ne era emersa una realtà complessa. Il prezzo medio di un sms inviato in Italia è di 3,5 centesimi. Questo per­ché il 75% dei 60 miliardi di messaggi di testo invia­ti nel 2008 è costato meno di un centesimo, in quan­to compreso all’interno di un piano tariffario parti­colare. Sono soprattutto i giovani a sfruttare queste tarriffe, e a mandare più sms. Ma i consumatori più anziani, e meno esperti, restano legati alle offerte base, e quindi pagano ogni messag­gio 15 centesimi. A Parisi, Calabrò ha chiesto «collaborazione» per risolvere questa situazione paradossale in un settore che vale 2 miliardi di euro all’anno.
  Il problema non è il costo medio degli sms, ma quello massimo. Asstel si è detta «pronta a collaborare» ma ha chiesto di evitare «interventi au­toritarivi » sui prezzi. Non c’è stato uno scontro tra Au­torità e compagnie, all’incontro di ieri, e nella pros­sima seduta l’Agcom valuterà l’esito del dialogo e prenderà le sue decisioni. Un tetto ai prezzi dei mes­saggi, chiesto anche ieri dall’Adiconsum, resta un’i­potesi sul tavolo. L’indagine di Antitrust e Agcom si e­ra conclusa con la constatazione che «c’è spazio per raggiungere i consumatori con una politica dei prez­zi più bassi» anche perché il mercato degli sms ha u­na «notevole prospettiva di crescita» indicata dai «con­fronti internazionali». Il mercato può crescere anche in Italia, dove solo il 52,1% dei 90 milioni di schede Sim (in media una e mezza per abitante) manda al­meno un sms all’anno. Mr Prezzi, Roberto Sambuco, aveva già tentato di convincere le compagnie a ta­gliare il costo dei messaggi, convocandole a settem­bre, ma senza arrivare a un risultato. Possibile che il dialogo con l’Agcom abbia miglior successo.
 

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