UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Solmi, su Twitter per dialogare

«Buona serata, saluto tutti, ci sono anch’io da questo momento... in Nomine Domini». È il primo cinguettìo inviato nei giorni scorsi at­traverso Twitter dal vescovo di Parma, Enrico Solmi. «La decisio­ne nasce dal desiderio di poter comunicare un po’ di più con i ragazzi e non sol­tanto », spiega il presule che indica nel pellegrinaggio con i giovani della dioce­si a Roma per la chiusura del loro Concilio «la scintilla che mi ha fatto rompere gli indugi».
6 Maggio 2014

«Buona serata, saluto tutti, ci sono anch’io da questo momento... in Nomine Domini». È il primo cinguettìo inviato nei giorni scorsi at­traverso Twitter dal vescovo di Parma, Enrico Solmi. «La decisio­ne nasce dal desiderio di poter comunicare un po’ di più con i ragazzi e non sol­tanto », spiega il presule che indica nel pellegrinaggio con i giovani della dioce­si a Roma per la chiusura del loro Concilio «la scintilla che mi ha fatto rompere gli indugi». Poi aggiunge: «Un vescovo parla, non può tacere. E credo che Twit­ter possa essere uno strumento interessante». Da consigliare ai sacerdoti? «O­gnuno deve sentirsi libero di trovare la propria forma di espressione. Certamente diversi sono già presenti sui social network e ben venga se anche altri decideran­no di accedervi. Sapendo però che la via maestra è la relazione personale».