«Buona serata, saluto tutti, ci sono anch’io da questo momento... in Nomine Domini». È il primo cinguettìo inviato nei giorni scorsi attraverso Twitter dal vescovo di Parma, Enrico Solmi. «La decisione nasce dal desiderio di poter comunicare un po’ di più con i ragazzi e non soltanto », spiega il presule che indica nel pellegrinaggio con i giovani della diocesi a Roma per la chiusura del loro Concilio «la scintilla che mi ha fatto rompere gli indugi». Poi aggiunge: «Un vescovo parla, non può tacere. E credo che Twitter possa essere uno strumento interessante». Da consigliare ai sacerdoti? «Ognuno deve sentirsi libero di trovare la propria forma di espressione. Certamente diversi sono già presenti sui social network e ben venga se anche altri decideranno di accedervi. Sapendo però che la via maestra è la relazione personale».