UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Sorrentino: “Comunicare anche il bene!”

“Comunicare anche il bene, le belle notizie”. E’ questo l’invito che monsignor Domenico Sorrentino, vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino rivolge agli operatori dell'informazione mentre augura loro buon lavoro, in occasione della 49° Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali che cade il prossimo 17 maggio.
15 Maggio 2015

“Comunicare anche il bene, le belle notizie”. E’ questo l’invito che monsignor Domenico Sorrentino, vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino rivolge agli operatori dell'informazione mentre augura loro buon lavoro, in occasione della 49° Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali che cade il prossimo 17 maggio. "Viviamo oggi una crisi profonda dei valori e delle relazioni. Serpeggia un senso di sfiducia e di scoraggiamento, aggravato anche dalla crisi economica. Ma c’è tanto bene fatto discretamente che non viene messo in luce. Si dice che non fa notizia. Ma la sfida di operatori competenti e creativi – spiega il vescovo di Assisi - è anche quella di presentare il bene in modo interessante. In tanti percepiscono una sensazione di rigetto nei confronti di una informazione che scarica quotidianamente immagini di violenza e immoralità. Non dico che il negativo debba essere taciuto, ma occorre dare più spazio al positivo. Occorre incoraggiare l'informazione più  meritevole. Porre in ogni testata giornalistica, radiofonica, televisiva e on line una finestra del bene, che riparta dalle relazioni familiari, potrebbe aiutare”. La prossima Giornata delle comunicazioni sociali avrà infatti come punto di riferimento “la famiglia quale ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”. In questo contesto la diocesi di Assisi ha lanciato una campagna di informazione distribuendo nelle parrocchie manifesti e locandine in cui si legge: “Comunicare significa: Documentare, Insegnare, Orientare, Condividere, Evangelizzare, Socializzare, Imparare”. Mettendo insieme le iniziali dei sette verbi viene fuori la parola diocesi. “Una diocesi che comunica – ha concluso monsignor Sorrentino – ha bisogno di tutte queste azioni che, attraverso l’informazione, vogliamo mettere al centro del nostro percorso pastorale”.