UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Stampa cattolica, voce profetica in dialogo col mondo”

Da oggi a Roma il congresso degli operatori della carta stampata dei cinque continenti organizzato dal Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali (PCCS). “Rifletteremo sul futuro e sul ruolo dei nostri media”, ha anticipato alla Radio Vaticana l’Arcivescovo Celli, Presidente del PCCS.
4 Ottobre 2010
La stampa cattolica è chiamata non solo «a rivolgersi alle comunità cristiane» ma anche ad aprirsi con un atteggiamento di «attenzione e ascolto» al dialogo con tutti. Senza dimenticare mai, in maniera «profetica», di «far emergere il proprio punto di riferimento». È l’appello lanciato dall’arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, intervistato Luca Collodi per «One-o-five Live», canale italiano di Radio Vaticana. Durante l’intervista il presule si è soffermato sulle sfide che attendono oggi la stampa cattolica, alla quale sarà dedicato il Congresso internazionale che si apre oggi a Roma. All’evento, promosso dal dicastero presieduto da Celli, partecipano i rappresentanti di 84 nazioni, che si interrogheranno sul futuro e sulla missione specifica della stampa cattolica, con una particolare attenzione al mondo degli strumenti digitali.
«La stampa cattolica – ha notato Celli – oggi può aiutare a vedere, ad analizzare, a comprendere i problemi che gli uomini devono affrontare quotidianamente e, nello stesso tempo, li affronta alla luce di un messaggio evangelico». Per questo essa è chiamata, nel tessuto sociale odierno, «ad apportare la propria grande competenza professionale», vissuta sempre «con profonda ispirazione cristiana evangelica».
È vero che alle volte «manchiamo di una certa dimensione profetica», ha aggiunto l’arcivescovo, ma la stampa cattolica non deve rinunciare a «essere una voce onesta, precisa che sa parlare con tutti». «Io credo – ha poi proseguito Celli – che la stampa cattolica debba svolgere una funzione di mediazione, perché viviamo una realtà sociale sempre più multiculturale e multireligiosa ». Per questo il prossimo congresso, che arriva dopo i due eventi internazionali dedicati a tv e radio cattoliche, sarà l’occasione anche per rilanciare alcuni strumenti di interazione e scambio. Celli, che nei giorni scorsi ha presentato il programma del congresso durante un’intervista di Angelo Paoluzi per la rubrica di Radio Vaticana «Orizzonti cristiani », ha anticipato, ad esempio, la volontà di creare un elenco continuamente aggiornato di tutte le testate cattoliche online o cartacee – locali, nazionali o internazionali.
In questa ottica, il primo giorno del congresso «sarà dedicato al futuro della stampa cattolica», ha anticipato il presule. La mattina interverranno tre responsabili di giornali laici, tra i quali anche Ferruccio De Bortoli, Direttore del Corriere della sera, che delineeranno la situazione attuale della stampa in genere, mentre nel pomeriggio sarà la volta dei direttori delle testate cattoliche tra cui Marco Tarquinio, Direttore di Avvenire, e Dominique Quinio, Direttore del francese La Croix.
Il 5 ottobre spazio alle «aspettative » della stampa cattolica (con la voce, tra gli altri, di Gian Maria Vian, Direttore dell’Osservatore Romano) e al possibile contributo alla vita politica e culturale. Il pomeriggio si rifletterà su «Comunione ecclesiale e controversie. Libertà di espressione e verità della Chiesa» (presente tra gli altri il vescovo di Albano, Mons. Marcello Semeraro). Il 6 ottobre sarà dedicato ai nuovi media e al rapporto tra carta stampata e internet (tra i presenti anche il vaticanista Sandro Magister), con una finestra sulla Gmg di Madrid. Il 7 ottobre focus sulla stampa cattolica locale con don Giorgio Zucchelli, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici, e sulla cultura digitale con don Antonio Sciortino, Direttore di Famiglia Cristiana. Il congresso si concluderà con l’udienza da Benedetto XVI.