UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Tablet e PS: riflettere divertendosi

«Sembra quasi la lotta di Davide contro Golia, a volte ci si sente impotenti ma noi accettiamo la sfida». E la sfida di cui parla don Vincenzo Migliavacca, parroco della Sacra Famiglia di Pavia, è quella lanciata dall’oratorio al variegato mondo della multimedialità che avvolge coi suoi tentacoli i ragazzi. 
31 Maggio 2016

«Sembra quasi la lotta di Davide contro Golia, a volte ci si sente impotenti ma noi accettiamo la sfida». E la sfida di cui parla don Vincenzo Migliavacca, parroco della Sacra Famiglia di Pavia, è quella lanciata dall’oratorio al variegato mondo della multimedialità che avvolge coi suoi tentacoli i ragazzi. Non serve fuggire da questi moderni mezzi tecnologici, la parrocchia ha scelto di entrare nel mondo dei giovani e di confrontarsi, aiutandoli a misurarsi in maniera intelligente.
'Crescere nella multimedialità consapevole' è il titolo del progetto, peraltro iscritto anche alla sesta edizione del concorso 'I feel Cud': con l’inizio del Grest a giugno l’oratorio si avvarrà di una nuova sala multimediale il cui utilizzo sarà gestito nei modi e nei tempi dagli educatori. Obiettivo, insegnare ai ragazzi un uso dei media che non sconfini nell’abuso.
«Nell’Anno giubilare della Misericordia vogliamo così concretizzare l’opera di misericordia corporale 'consigliare i dubbiosi' – spiega don Vincenzo Migliavacca – ormai è un mondo da cui non possiamo sottrarci. Noi sacerdoti dobbiamo sintonizzarci sulla loro lunghezza d’onda per riflettere insieme». La sala multimediale offrirà l’accesso a tutta quella tecnologia così attraente per adolescenti e giovani: maxitelevisori, computer, tablet, playstation, playvita, nintendo wii e ds. Saranno organizzati tornei e giochi. Sempre però insieme, per esaltare i valori del gruppo e non individuali. Ma soprattutto si provvederà anche a ritagliare pomeriggi per cineforum, lettura con discussione delle notizie sui giornali e dibattiti.
Inoltre, la parrocchia vuole offrire ai ragazzi delle zone più disagiate del quartiere la possibilità di beneficiare dei moderni strumenti mediatici che magari a casa non hanno. «La parrocchia si inserisce in un contesto cittadino di periferia e raccoglie una collettività di quasi 7mila abitanti – conclude il parroco – comprende un’ampia zona che ospita le cosiddette 'case popolari', con una fascia di residenti di tenore economico mediobasso a cui si cerca di andare incontro con diverse iniziative».