Incontri di popolo come quello vissuto a Roma per «Testimoni digitali » fanno bene al cuore e alla ragione. Sono occasione di stimolo e di provocazione perché vanno al fondo della vicenda umana, ma anche momento di confronto in quanto spingono a misurarsi con il significato del nostro essere comunicatori. Incontri, cioè volti. In questo mondo crossmediale è necessario passare dal virtuale al reale. Perché la gente che vive si incontra, e cresce. Riscoprire i volti, come ha chiesto il Papa: ecco il punto. Vuol dire ritornare alla bellezza che ti rimanda ad altro, che non è tua, che non è occupazione di uno spazio. È lo stupore di uno sguardo con cui ti senti accolto. Questo sono i 'testimoni digitali': testimoni che di fronte all’evoluzione della tecnologia sanno essere fedeli compagni di viaggio nel cammino verso il destino dell’uomo.
Carlo Cammoranesi, Fabriano