I gesti sono le parole con cui diffondono il Vangelo, il linguaggio dei segni la forma espressiva di chi «a propria misura» testimonia un’esperienza di fede. Anche i sordi sono parte della Chiesa, chiamati in modo attivo e con il proprio linguaggio a essere non solo testimoni ma anche catechisti e formatori nelle rispettive realtà parrocchiali e diocesane, tra le oltre settantamila persone sorde che in Italia fanno capo all’Ens (Ente nazionale sordi). A loro e a quanti svolgono l’attività d’interpretariato con il linguaggio dei segni è rivolto il cammino formativo, teologico e catechetico organizzato dal settore spirituale dell’Ens in collaborazione con la diocesi di Terni-Narni-Amelia. Ultimo appuntamento lo scorso fine settimana col primo corso nazionale per i traduttori del linguaggio dei segni «Liturgia Lis-Lingua dei segni italiana», al quale hanno preso parte 25 persone udenti e non udenti, provenienti da tutta Italia che già operano come interpreti nelle diocesi, per approfondire il senso teologico e liturgico della Messa e l’uso dei segni in ambito religioso.
«Dallo scorso anno molto è cambiato in diverse diocesi – spiega suor Veronica Donatello, francescana alcantarina, vice-responsabile del settore spirituale dell’Ente nazionale sordi – nelle quali sono nati gruppi di catechisti non udenti che svolgono corsi di catechesi e di preparazione ai sacramenti per sordi, e ancora giovani che hanno attivato siti web cattolici o tradotto nella lingua dei segni testi di catechesi, ma anche altri che animano la lectio divina per persone sorde». E proprio il sito internet
www.sordicattolici.it è divenuto un punto di riferimento per molti di loro, arricchito anche da alcuni video nei quali i traduttori ripropongono nel linguaggio Lis il commento alle letture della domenica, commento curato dal vescovo di Terni-Narni- Amelia, Vincenzo Paglia, e tratto dalla pubblicazione «Alla mensa della Parola».
Da Agrigento, Taranto, Roma ad Imperia e Savona è nato un bel movimento legato al sito web dei sordi cattolici che diffonde informazioni e conoscenze, in una sorta di coordinamento nazionale al quale collabora, tra gli altri, Davide Lataliata giovane non udente di Taranto: «È uno stimolo e al tempo stesso una responsabilità – dice – essere parte viva della nostra Chiesa locale al servizio di tante persone che come me hanno voglia e desiderio di 'ascoltare' il Vangelo e di essere testimoni e annunciatori per gli altri sordi nei diversi ambiti della vita, che desiderano aiutare gli altri a pregare». Un invito ad una presenza attiva nella vita della Chiesa ha rivolto loro anche Paglia, che ha incontrato il gruppo di traduttori al termine del corso: «Anche voi siete chiamati ad annunciare il Vangelo a tutti i vostri amici, perché ogni persona ha il diritto di ascoltare la Parola nel linguaggio che conosce». Dall’analisi delle difficoltà oggettive di comunicazione per i non udenti sono emerse alcune proposte che pongono, come obiettivo prioritario, creare dei sussidi di catechismo specifici da veicolare via web o video, di insegnare nelle diocesi la lingua dei segni a sacerdoti, religiosi e volontari. «I sordi sono persone che desiderano vivere pienamente la loro fede e all’interno della comunità ecclesiale – conclude suor Veronica Donatello – per questo desiderano conoscere a fondo la Bibbia, accostarsi in modo più consapevole alla liturgia e ai sacramenti, partecipare a incontri formativi e spirituali».