“La sfida resta quella di costruire percorsi che diano voce alle specificità delle comunità del Paese all’interno di un più ampio Noi ecclesiale: in quest’ottica, appare evidente che la sinodalità debba essere considerata non in prospettiva sociologica, ma nella sua dimensione spirituale: ancora prima delle scelte procedurali, essa ha a che fare con la conversione ecclesiale, a cui richiama costantemente il Papa”. Questo passaggio del comunicato finale della 74ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana restituisce il significato profondo del “cammino sinodale” avviato. Quel “Noi ecclesiale” è inclusivo e non esclusivo, nel senso che non disegna appartenenze segmentate ma riporta al centro dell’essenza stessa della Chiesa. La comunicazione, in questo senso, aiuta a tessere i fili delle comunità, intrecciandoli e annodandoli con creatività.
Vincenzo