Un sito Internet completamente dedicato alle ragazze e ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni di età. L'iniziativa, già presente on line all'indirizzo
www.11-14enni.it, è promossa dalla Fondazione "San Vito Onlus" della diocesi di Mazara del Vallo. Il sito, spiega la Fondazione, "desidera proporre agli adolescenti tematiche che riguardano la loro vita personale e sociale, con spazi dedicati alla musica, ai film e ai libri. La principale finalità dell'iniziativa socio-educativa è quella di stabilire un ulteriore canale di comunicazione con le nuove generazioni, per favorire un dialogo su tutte le questioni che possono interessare la loro crescita umana, civile e cristiana". Una finalità che sposa appieno gli obiettivi della Fondazione, costituita dal vescovo della diocesi siciliana nel 2001 con lo scopo di "promuovere e gestire iniziative caritatevoli e assistenziali in ambito diocesano su indicazione della Caritas diocesana in attuazione dei programmi pastorali, al fine di assicurare risposte consone ai bisogni presenti nel territorio". La proposta di 11-14enni.it è in linea con l'impegno che la Chiesa italiana ha assunto ormai da tempo e che verrà riconfermato con il convegno "Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell'era cross mediale" (Roma, 22-24 aprile 2010). In preparazione a questo appuntamento e alla luce dell'esperienza di 11-14enni.it, il SIR ha rivolto alcune domande al presidente della Fondazione "San Vito Onlus", don Francesco Fiorino, che è anche direttore dell'Ufficio per le comunicazioni sociali e del quindicinale diocesano "Condividere".
Perché un sito Internet dedicato alle ragazze e ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni?
"Abbiamo pensato ai tanti cresimandi, che si preparano all'annuale festa diocesana della cresima. Crediamo che questa età sia fondamentale per la crescita di una persona".
Quali gli obiettivi e le finalità di questo progetto?
"La finalità è quella di metterci, sul serio, in ascolto degli adolescenti, utilizzando uno strumento che essi valorizzano meglio degli adulti. Gli obiettivi si possono riassumere in una sola espressione: aiutare i ragazzi a comporre serenamente l'alfabeto della vita. Nel senso che vogliamo accompagnarli nel loro cammino umano, civile e cristiano".
Com'è strutturato 11-14enni.it?
"Innanzitutto vi è una parte dedicata al 'contatto diretto': invitiamo i ragazzi a scriverci esprimendo le loro domande, dubbi, testimonianze, inviandoci le foto più significative. Poi abbiamo preparato una sezione chiamata 'tematiche' che cerca di tradurre i temi dei cinque ambiti del Convegno ecclesiale di Verona. Uno spazio importante è dedicato ad un 'argomento del mese' (il primo è sul corpo). Tre rubriche (film, musica, libri) offrono consigli appropriati alla loro età".
L'iniziativa intende "stabilire un ulteriore canale di comunicazione con le nuove generazioni"…
"Stiamo raccogliendo dai vari gruppi parrocchiali degli 11-14enni, con il consenso dei genitori, i loro indirizzi di posta elettronica per informarli e stimolarli, periodicamente, a vivere nella libertà con le due 'ali' della legalità e della solidarietà. Abbiamo iniziato ad incontrare alcune classi di terza media per favorire la conoscenza del sito e dei valori che desideriamo far apprezzare".
Il sito ribadisce l'impegno di diocesi, associazioni e movimenti nel "continente digitale". Tra qualche mese questo impegno verrà confermato dal convegno "Testimoni digitali". Quali sono le attese per quest'appuntamento?
"Mi auguro che questo evento porti una grande spinta pastorale, fornendo utili punti di riferimento per un'azione efficace, coordinata e comunitaria. È importante che nel mondo ecclesiale ci sia più spazio per il confronto e lo scambio delle esperienze. L'augurio, quindi, è che il convegno nazionale sia un inizio perché ciò avvenga".
In che modo portare la propria testimonianza nel "continente digitale"?
"Con semplicità e sobrietà, perché comunicare il Vangelo è sempre questione di persone che si donano e non cercano vantaggi per sé".
Pensando a 11-14enni.it, quale può essere il contributo del territorio per il convegno nazionale?
"Partire dai più piccoli deve restare il filo conduttore di ogni azione ecclesiale. Le iniziative 'piccole' dei nostri territori sono quelle che hanno più ricadute efficaci sull'educazione e sullo sviluppo sociale. Per questo è importante che si vada sempre più verso una logica di condivisione. In questo senso, Internet ci sta aiutando molto. Ma per vivere bene nel continente digitale occorre assumere uno stile partecipativo, collaborativo, disposto al dialogo e all'incontro. Tutto ciò permetterà di valorizzare i suggerimenti e i percorsi che giungono dal territorio".