UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Testimoni in cerca di “amici”

A pochi giorni ormai dal convegno nazionale "Testimoni digitali", che terminerà con l’udienza del Papa, cresce l’attesa per un evento che sta già facendo emergere una nuova «rete» di animatori.
14 Aprile 2010
Ormai largamente superata quota mille, le iscrizioni a «Testimoni digitali» – il grande convegno sulla comunicazione organizzato dalla Cei a Roma dal 22 al 24 aprile – meritano un’attenta lettura. Perché già di per sé l’esplosione delle richieste costituisce un fenomeno di cui prendere atto e che svela un’attenzione, un interesse, una passione per il 'comunicare' come fatto di cultura e di impegno personale che pongono la Chiesa italiana di fronte a un dato oggettivo. Da «Parabole mediatiche», l’appuntamento che nell’autunno 2002 segnò una svolta nel rapporto tra la comunità ecclesiale del nostro Paese e il fenomeno della comunicazione, si è assistito a un espandersi silenzioso ma progressivo del senso di coinvolgimento in quello che pareva un 'lusso' per comunità già ricche di ogni altra forma di impegno e che oggi, invece, sembra una forma sempre più ordinaria d’impegno al servizio della Chiesa. Dai notiziari parrocchiali ai blog, quello cui si assiste è un brulicare di mobilitazioni personali o di piccoli gruppi, di gente che intende la comunicazione con gli strumenti e i linguaggi dell’era digitale come una forma di testimonianza cristiana diretta, senza filtri né mediazioni. In giro – verrebbe da dire, osservando l’inarrestabile lievitare di iscritti al convegno e alla straordinaria udienza con Benedetto XVI che lo chiuderà – c’è sempre più voglia di misurarsi, di 'sporcarsi le mani', di provare una propria strada. Allora, vediamoci a Roma: lì capiremo cosa ci attende. 
 

ALLEGATI