UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Torino: un nuovo sito per padre Angelico da None

Il 15 gennaio 1953 moriva nel convento della Rocca in Bra un umile e grande missionario cappuccino: padre Angelico da None. Già Ministro Provinciale dei frati Cappuccini della provincia di Torino, partì missionario per l’Eritrea nel 1914, restandovi per quasi 30 anni. Il suo impegno si concentrò nella catechesi, nell’educazione e nell’assistenza a poveri e ammalati.
14 Gennaio 2013
Il 15 gennaio 1953 moriva nel convento della Rocca in Bra un umile e grande missionario cappuccino: padre Angelico da None. Già Ministro Provinciale dei frati Cappuccini della provincia di Torino, partì missionario per l’Eritrea nel 1914, restandovi per quasi 30 anni. Il suo impegno si concentrò nella catechesi, nell’educazione e nell’assistenza a poveri e ammalati.

 
Tornato in Italia nel gennaio 1943, visse prima a Torino Monte dei cappuccini e poi nel convento di Bra (CN) dove trascorse l'ultimo decennio della sua vita pregando ed ascoltando le tante persone che accorrevano a lui.
Per farne conoscere la figura, oltre che per ricordarne lo “spirito” e diffonderne gli insegnamenti, i frati Cappuccini del Piemonte hanno realizzato un nuovo sito internet (www.padreangelicodanone.it) che contiene diverso materiale multimediale: foto, documenti, testi e filmati (interviste a confratelli che lo hanno conosciuto).
In questo sessantesimo anniversario, a Bra e a None, sono state organizzate alcune celebrazioni.
A Bra, nella chiesa della “Rocca” di piazza XX Settembre,
Sabato 12 gennaio si è tenuto un concerto del coro Gospel Brother Sun, diretto da fra Claudio Passavanti.
Domenica 13 gennaio il Sindaco di Bra, Bruna Sibille, ha dedicato l’area verde antistante il piazzale del convento a “Padre Angelico da None”. In chiesa il Vicepostulatore fra Mario Durando ha presenteto il nuovo sito internet dedicato a p. Angelico e realizzato dalla Nova-T.
A None, domenica 20 gennaio, nel salone dell'oratorio parrocchiale alle 16,30 è in programma la presentazione di filmati e fotografie “Eritrea ieri e oggi” con fra Marino Haile.
Alle ore 17 il Vicepostulatore fra Mario Durando, presenterà il nuovo sito internet e alle 18 Santa Messa presieduta dal Ministro provinciale, fra Michele Mottura.
Per informazioni: Andrea Tomasetto, 347.9707398 – fra’ Mario Durando, 348.7619702
 
 
Chi è padre Angelico?
Nato a None (TO) il 28 maggio 1875 nella famiglia Pittavino, da Andrea e Francesca Valentino viene battezzato con il nome di Matteo.
A nove anni entra nell'allora affollato Seminario Minore dell'Arcidiocesi di Torino (260 alunni!), a Giaveno (TO).
Durante gli anni del Ginnasio matura la vocazione all'Ordine dei Cappuccini, conoscendo nel vicino Santuario della Madonna dei Laghi di Avigliana (TO) -dove i seminaristi si recano a passeggio- un anziano frate, il P. Eutimio da Settime, che incontra numerose volte ascoltandone i racconti dell'esperienza missionaria in Mesopotamia.
Nel 1892 dopo la morte del padre (che affermava: « Prete, sì! Frate, no! » ma poi gli concede il consenso) ormai chierico nel Seminario Maggiore di Chieri (TO), chiede ed ottiene di entrare nel Noviziato cappuccino di Racconigi (CN). Dal momento della Professione l'anno successivo, è chiamato “fra Angelico”. E' ordinato Sacerdote nel 1897 a Saluzzo (CN), quando già insegna Teologia dogmatica agli studenti cappuccini.
A soli 33 anni è eletto Ministro provinciale dei cappuccini del Piemonte e per un triennio continua nell'insegnamento e si dedica all'animazione dei suoi frati, affrontando con prudenza spinose questioni civili e di vita ecclesiale.
Terminato il mandato, riesce a coronare il suo antico desiderio di essere missionario, partendo per l'Eritrea nel febbraio del 1914
Da Cheren inizia l'attività come infaticabile educatore di catechisti, direttore e insegnante di Seminario, responsabile di orfanotrofio, fondatore di ambulatori medici, evangelizzatore della tribù dei Bileni. Uomo di preghiera, caritatevole, attento agli usi delle popolazioni locali, ripercorre le orme del confratello della stessa Provincia cappuccina piemontese, il grande cardinal Guglielmo Massaja, missionario nel secolo precedente in Eritrea ed Etiopia.
Dal 1925 è trasferito per un biennio a Mehelab -stazione missionaria da lui fondata negli anni precedenti- dove prosegue l'attività missionaria e la formazione dei religiosi e religiose.
In seguito, con brevi intervalli, è ad Asmara per circa un decennio, fino al trasferimento ad Harrar come Vicario generale nel Vicariato affidato al confratello piemontese monsignor Leone Ossola (poi Vescovo di Novara). Nel frattempo compone e pubblica trattati di Teologia, filosofia, ascetica.
Dal 1938 è trasferito e addetto alla cura della pro-Cattedrale di Addis-Abeba.
In seguito all'invasione inglese dell'Etiopia, nel 1942 viene deportato con i confratelli in un campo di prigionia ad Harrar.
Anche se recluso, continua ad essere esempio di fede, preghiera e sostegno per gli altri detenuti, fino all'espulsione dal territorio Etiopico.
A gennaio 1943 giunge in Italia, prima a Torino Monte dei cappuccini e poi nel convento di Bra (CN) dove trascorre l'ultimo decennio della sua vita.
E' il periodo dedito alla predicazione, all'insegnamento nel Seminario serafico, alla cura, confessione e ascolto dei fedeli nella chiesa di Santa Maria degli Angeli (detta “La Rocca”), alla preghiera intensa, alla testimonianza della sofferenza fisica vissuta e accettata cristianamente.
Il 15 gennaio 1953 muore serenamente, lasciando un ricordo di vita umile, semplice, offerta per il Signore e per il prossimo: anche nelle più piccole incombenze si offriva dicendo: “Faccio io!”
Nel 1965 viene richiesta l'introduzione della causa di beatificazione che, dopo i Processi Informativi diocesani a Torino e ad Asmara, i giudizi positivi dei teologi sugli scritti, il Processo Cognizionale, porta alla proclamazione sull'eroicità delle virtù dichiarando “Venerabile” il padre Angelico da None (7 marzo 1992).
Il processo canonico potrà proseguire qualora venisse riconosciuto un miracolo attribuito al frate missionario.