UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Trapani: le pellicole fanno cultura

Si chiama «Segni nuovi» ed è un «cinecircolo». Il nome è stato scelto perché il grande schermo fa da corollario a una serie di iniziative culturali che mirano all’integrazione, al dialogo e alla riflessione su diversi argomenti. La sala della comunità «Giovanni Paolo II» di Alcamo, nella diocesi di Trapani,...
26 Marzo 2013
Si chiama «Segni nuovi» ed è un «cinecircolo». Il nome è stato scelto perché il grande schermo fa da corollario a una serie di iniziative culturali che mirano all’integrazione, al dialogo e alla riflessione su diversi argomenti. La sala della comunità «Giovanni Paolo II» di Alcamo, nella diocesi di Trapani, «è un luogo d’incontro nato sette anni fa e aperto a tutti, non soltanto ai fedeli che frequentano abitualmente la parrocchia Santi Apostoli Paolo e Bartolomeo», spiega Gino Pitò, presidente del circolo di cultura cinematografica che conta oltre 600 soci di tutte le età.

 
«Spesso grazie alla partecipazione alle nostre attività coloro che non erano soliti 'abitare' la comunità adesso si sono avvicinati alla fede e vengono a Messa», confida.
Le proposte spaziano dai film della grande distribuzione a quelli che non trovano posto nei cinema commerciali. «La sala è aperta tutti i weekend – racconta il presidente –.
Nella scelta delle proiezioni puntiamo sulla qualità e facciamo particolare attenzione ai temi trattati, utilizzando come bussola le schede di valutazione pastorale della commissione nazionale della Cei». La domenica pomeriggio c’è una proiezione specifica che fa parte della rassegna dal titolo 'Junior cinema' ed è riservata ad un pubblico di bambini, ragazzi e famiglie con la visione di cartoni animati o film per tutti.
«Mentre durante l’anno organizziamo una serie di appuntamenti diversi – aggiunge Pitò –. Per la Giornata della vita, ad esempio, insieme al Movimento per la vita locale, proponiamo la visione di un film che tratta questi temi». Un impegno concreto viene portato avanti anche per le questioni del territorio e per la promozione della cultura della legalità con visioni di film e cortometraggi che mettono in luce l’opera distruttiva della mafia.