UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Trapani: “Lettera aperta” compie 40 anni

Ha quasi 40 anni di vita «Lettera aperta», il periodico della parrocchia Cattedrale San Lorenzo a Trapani che ha appena tagliato il nastro dei 300 numeri pubblicando un volume con gli ultimi 10 anni di pubblicazioni...
27 Novembre 2012
Ha quasi 40 anni di vita «Lettera aperta», il periodico della parrocchia Cattedrale San Lorenzo a Trapani che ha appena tagliato il nastro dei 300 numeri pubblicando un volume con gli ultimi 10 anni di pubblicazioni. Un evento per la comunità che nel suo giornale ha trovato il luogo per il confronto ma anche la miglior via per il dialogo con il territorio, celebrato con una tavola rotonda su «Comunicazioni sociali, anno della fede e nuova evangelizzazione». «'Lettera aperta' – spiega il parroco e direttore monsignor Antonino Adragna – rappresenta non solo la voce della nostra comunità ma anche un po’ l’identità e la storia del nostro percorso. Attraverso 'Lettera aperta' abbiamo condiviso gioie e dolori, comunicato la nostra vita e la nostra fede, ci siamo posti in dialogo con le istituzioni e il territorio mai per sterile polemica ma per interagire da cittadini e da cristiani sulle problematiche più scottanti della nostra gente». A raccontare da testimone diretto il lavoro svolto dalla comunità di San Lorenzo e dal suo giornale, è stato Giorgio Paolucci caporedattore di «Avvenire», giunto più di vent’anni fa a Trapani come inviato per raccontare la vita degli immigrati che allora dormivano all’addiaccio al porto e il lavoro fatto dal comitato della parrocchia al loro servizio, con le denunce attraverso il loro giornale. È seguito il racconto di uno dei redattori del giornale, Maurizio La Rocca, che ha raccontato dei primi anni, quando il giornale si stampava di notte col ciclostile in parrocchia, e della rete di volontari della buona stampa che ancora oggi assicura la presenza del giornale in tutte le case della parrocchia, anche in quelle dei più poveri o degli ammalati, con una tiratura di 2.500 copie. Quindi l’intervento del vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, già vice­parroco della Cattedrale, che si è invece soffermato sul valore ecclesiale del giornale, sulla sua apertura ai grandi fatti della chiesa e del mondo, capace di offrire uno spaccato unico, sul «mondo visto e vissuto da qui», come ha commentato. Infine a rimarcare la vocazione del giornale è stato l’amministratore apostolico di Trapani, l’arcivescovo Alessandro Plotti, definendo «Lettera aperta» «uno strumento formidabile per una Chiesa veramente aperta che rischia, si compromette, ci mette la faccia per essere testimoni autentici dell’apertura che nasce da Cristo».