UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Trieste: per mons. Crepaldi primo incontro ufficiale con i giornalisti

Sono stati numerosi i giornalisti che martedì 26 gennaio hanno accolto l’invito dell’arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi ad incontrarsi presso il palazzo vescovile in occasione della festa del patrono San Francesco di Sales (che la Chiesa ricorda il 24 gennaio): per mons. Crepaldi è stato il primo incontro ufficiale con il mondo dell’informazione, a quasi quattro mesi dal suo ingresso in Diocesi.
28 Gennaio 2010
Sono stati numerosi i giornalisti che martedì 26 gennaio hanno accolto l’invito dell’arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi ad incontrarsi presso il palazzo vescovile in occasione della festa del patrono San Francesco di Sales (che la Chiesa ricorda il 24 gennaio): per mons. Crepaldi è stato il primo incontro ufficiale con il mondo dell’informazione, a quasi quattro mesi dal suo ingresso in Diocesi, ma la comprensibile emozione dell’inizio ha lasciato subito il posto alla cordialità, che ha dato una piacevole impronta a tutto l’incontro.
Nel breve momento di preghiera, svoltosi nella Cappella dedicata alla Santissima Trinità, mons. Crepaldi, proponendo due brevi letture (dalla 2ª lettera di San Paolo ai Corinzi e dalla Caritas in Veritate), ha invitato i giornalisti a riflettere sul loro “essere al servizio” della società nello svolgimento della “missione” dell’informare, sempre orientati alla ricerca e al rispetto della verità.
«Anche il lavoro del giornalista serve a glorificare Dio e a promuovere l’uomo» ha detto mons. Crepaldi ai giornalisti presenti. «Ciascuno di voi è un tesoro, come dice San Paolo, ma un tesoro in vasi di creta, perché ciascuno di voi deve fare spesso i conti con la coscienza, perché vivete il problema di ciò che sentite dentro e vorreste scrivere e ciò che invece a volte vi viene imposto di fare».
Auspicando che da questo primo incontro possa nascere un’amicizia da coltivarsi nel tempo, mons. Crepaldi ha quindi invitato i presenti nel salone dei vescovi per la presentazione del “1° Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo” (ampiamente recensito su Vita Nuova del 20 novembre 2009, ndr), frutto di un lungo lavoro dell’Osservatorio internazionale, da lui stesso fondato, che porta il nome del compianto cardinale Van Thuan, per molti anni presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace.
«La Dottrina sociale della Chiesa», ha spiegato mons. Crepaldi, «è il pensiero della Chiesa sulle varie tematiche sociali e politiche. È come un quadro diviso in due parti: nella prima, un fermo-immagine, vi sono i principi che rimangono invariati nel tempo — la centralità e il primato della persona umana; il principio del bene comune; il principio di solidarietà; il principio di sussidiarietà; l’opzione preferenziale per i poveri —; nella seconda, la parte in evoluzione, vi è la società, che cambia nel tempo.
Compito del Rapporto è quello di interpretare la società che cambia alla luce dei principi fondamentali». Il Rapporto ha un forte respiro internazionale, attenzione che l’arcivescovo intende portare anche qui a Trieste attraverso alcune iniziative in corso di preparazione, e grazie anche alla creazione di sinergie a livello transfrontaliero — che coinvolgeranno le Chiese slovena, croata e austriaca — tra gli istituti teologici.
C’è stato infine uno spazio per le domande dei presenti e il dibattito, in linea con l’esortazione del card. Bagnasco al Consiglio permanente della Cei, si è concentrato sul ruolo dei cattolici in politica: è emerso che dopo una fase che ha “estromesso” i cattolici dalla politica si sente l’esigenza che essi si riaffermino, non per una questione di egemonìa o di mera presenza, ma per sostenere i valori cristiani che fanno il bene della società.
A monte, però, vi è la necessità di una rifondazione della classe politica in generale, basata su valori etici condivisi, all’interno della quale poi i cattolici possano inserirsi con la loro testimonianza. Si vive una stagione inquietante della politica, non dei politici: si è persa la funzione architettonica della politica, quella cioè che dava profilo alla convivenza umana. In questo momento la politica è come un treno su cui si viaggia, vivendo alla giornata, ma non si sa dove sta andando, da qui non può che nascere disimpegno e disinteresse. La questione etica, quindi, è quella che può dare il senso e il senso del tutto. Sul tema dei cattolici in politica, mons. Crepaldi ha annunciato la prossima uscita di un suo saggio.
Dopo la consegna a mons. Crepaldi di una stampa ad opera di Bruno Chersicla, un omaggio dei cronisti del Friuli Venezia Giulia, rappresentati da Giorgio Cesare, l’incontro si è concluso con un momento conviviale.
 
dal sito: www.vitanuovatrieste.it