UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Triveneto: chiude Telechiara

Chiude Telechiara. La decisione dolorosa è stata assunta dai vescovi, riuniti nella conferenza episcopale del Triveneto sotto la presidenza del patriarca Francesco Moraglia. Le 15 Chiese diocesane hanno piena consapevolezza dell’importanza dei media, e in particolare delle nuove tecnologie, ma la crisi impone sacrifici.
1 Giugno 2012
Chiude Telechiara. La decisione dolorosa è stata assunta dai vescovi, riuniti nella conferenza episcopale del Triveneto sotto la presidenza del patriarca Francesco Moraglia. Le 15 Chiese diocesane hanno piena consapevolezza dell’importanza dei media, e in particolare delle nuove tecnologie, ma la crisi impone sacrifici. Le diocesi si sono viste costrette a rinunciare all’emittente pur nella consapevolezza delle difficoltà in cui verranno a trovarsi i circa 20 operatori – giornalisti e tecnici –, con le loro famiglie, che lavoravano nella che svolge servizio da Bolzano a Trieste. Una scelta difficile e carica di dolore come palesa la nota diffusa dalla Conferenza episcopale del Nordest. «È con dispiacere, e solo dopo un lungo esercizio di analisi e discernimento durato alcuni anni, che i Vescovi della Conferenza episcopale triveneto hanno constatato l’impossibilità di proseguire il sostegno alla ventennale esperienza di Telechiara – si legge –. Come rappresentanti della proprietà, i Vescovi hanno valutato l’attuale situazione e le prospettive dell’emittente in un contesto di ampie ed oggettive difficoltà che attraversano l’intero panorama editoriale nazionale». La decisione è stata assunta dopo che sono venute meno alcune consistenti forme di contributo, che avevano sin qui garantito la sopravvivenza dell’emittente, per cui si sarebbe reso necessario un notevole investimento quinquennale - dell’ordine di oltre un milione di euro all’anno ­totalmente a carico delle singole diocesi. «Pur nella consapevolezza del valore attuale e del carattere decisivo dei media e nell’impegno di trovare e sviluppare insieme altre vie di comunicazione anche attraverso le nuove tecnologie, in questi tempi di crisi non è parso più sostenibile un così ingente investimento