UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

TV 2000 lancia “Tg 2000-Terzo tempo”

Al via da oggi, ogni mercoledì, il nuovo programma di approfondimento sui problemi di attualità della TV promossa dalla CEI. Primo tema affrontato da "Terzo tempo", condotto da Cesare Cavoni, sarà quello del lavoro.
3 Marzo 2010
 Si chiama Tg2000 - Terzo tempo, il settimanale di approfondimento curato dalla redazione del tg di Tv2000. Da oggi, ogni mercoledì, alle 14.30 e alle 22.40, il programma condotto da Cesare Cavoni metterà a fuoco un tema di attualità, dando spazio non soltanto agli argomenti più caldi del dibattito pubblico, ma anche alle questioni di grande rilevanza sociale che non riescono a emergere in modo adeguato sulla scena della comunicazione televisiva.
  «Spesso i media attingono al lessico sportivo per descrivere i fenomeni sociali, economici, politici – spiega il direttore dei programma giornalistici di Tv2000, Stefano De Martis – e a noi è sembrato significativo mutuare dal rugby l’idea del 'terzo tempo', quel momento in cui dopo la partita le squadre e le tifoserie si salutano con cordialità riconoscendosi reciprocamente dignità e stima. Fuori di metafora, è l’idea di un incontro possibile e costruttivo, mirato alla soluzione dei problemi, che non esclude e che anzi presuppone un confronto serrato, senza confusione di ruoli e senza ambiguità». La prima puntata – Il lavoro dov’è? –, a partire dalla rappresentazione della gravissima crisi occupazionale, cercherà soprattutto di analizzare i termini di una risposta realistica al problema dell’impiego. In studio il vicepresidente del Cnel, Giuseppe Acocella, e il giuslavorista Michel Martone. La scaletta prevede le interviste al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, e al direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, e due 'storie': l’impatto della crisi nella Val di Sangro, in Abruzzo, fino a qualche mese fa un’isola felice, e l’impegno di un imprenditore dell’indotto Fiat che riduce i profitti per difendere i posti di lavoro dei suoi operai.
 

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