UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Tv e minori, finalmente più tutela

Il 26 giugno è stato approvato il nuovo articolo 34 del testo unico della radio­televisione adeguato alle esigenze di una tutela più ef­ficace degli utenti più giovani, secondo quanto era stato richiesto dal Comitato per la tutela dei minori: fascia protetta rafforzata e controlli più serrati per i film.
28 Giugno 2012
«Sono vietate le trasmissioni televisive che possono nuocere gravemente allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori, e in par­ticolare i programmi che presentano scene di violenza gratuita o insistita o efferata ovvero pornografiche». Co­sì recita il nuovo articolo 34 del testo unico della radio­televisione adeguato alle esigenze di una tutela più ef­ficace degli utenti più giovani. Il nuovo testo recepisce i rilievi della Commissione europea in materia, appli­cando i precetti suggeriti espressamente dal Comitato per la tutela dei minori, dotato di una specifica com­petenza nel campo. Il provvedimento è una attuazione della delega prevista dalla legge comunitaria. Il decre­to è stato varato il 26 giugno a Palazzo Chigi su proposta dei mi­nistri dello Sviluppo economico, Corrado Passera, di quello degli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, e di concerto con i ministri degli Esteri, della Giustizia, del­l’Economia e finanze. Il testo è stato sottoposto anche al parere delle competenti com­missioni di Camera e Senato di cui ha raccolto le indicazioni.
Il criterio generale adottato è quello di un affinamento delle tutele adeguandole allo svilup­po dei media, ed operando una distinzione tra il regime delle trasmissioni cosiddette “linea­ri” (in chiaro o a pagamento) e quello delle trasmissioni cosid­dette “non lineari” (o “a richiesta”). La nuova normativa proibisce la messa in onda di film classificati come “vietati ai minori di 18 anni” e di pro­grammi considerati gravemente nocivi dello sviluppo psicofisico dei minori, che potranno essere fruiti solo ed esclusivamente mediante servizi a richiesta dell’u­tente, purché dotati delle necessarie tutele, con una e­splicita assunzione di responsabilità del maggiorenne e raffinati controlli specifici del rispetto delle regole. Vi­gerà anche in questo caso l’obbligo della segnaletica.
Per quanto riguarda poi i film vietati ai minori di 14 an­ni, precisa una nota del ministero dello Sviluppo, e tut­ti gli altri programmi comunque nocivi dello sviluppo psicofisico dei telespettatori più piccoli, essi potranno andare in onda solo fra le 23 e le 7 del mattino, oppure con l’uso obbligatorio di un parental control.
In entrambi i casi dovrà sempre essere presente l’ap­posita avvertenza televisiva (bollino rosso). I criteri per l’individuazione dei contenuti considerati non adatti alla fruizione dei minori saranno individuati, sulla scor­ta della normativa comunitaria, dall’Agcom, allo sco­po di garantire la messa in onda di programmi che non ledano il corretto sviluppo psicofisico dei minori. Le stesse norme valgono anche per le anteprime di opere cinematografiche. Il ministro dello Sviluppo insieme a quello dell’Istruzione curerà poi la realizzazione di cam­pagne scolastiche per un uso consapevole dei media, e trasmissioni rivolte a questo scopo anche ai genitori.