Cari Amici,
è fatta. La Gmg madrilena è ormai alle spalle e con essa l’avventura dei due milioni di ragazzi che da tutto il mondo avevano raggiunto per la circostanza la capitale spagnola. Un decimo e più di costoro erano italiani: probabilmente il gruppo nazionale più numeroso. Ma questo non si potrà mai sapere con precisione, per quella sorta di complesso anti-italiano che in simili occasioni puntualmente scatta, anche in seno alle comunità cattoliche più antiche e più vicine alla nostra come quella spagnola.
Agli occhi della cattolicità, l’Italia deve puntualmente fare – e per intero − la sua parte, se no sono guai. Eppure, impegnandosi deve stare attenta a non dare troppo nell’occhio.
A non apparire, anche senza volerlo, la prima della classe. Questione di sensibilità, evidentemente. Ma un evento di quella fatta non può essere ostaggio di paturnie.
A dettare il ritmo devono essere comunque i giovani, quelli veri, e tra essi il temperamento italiano è un’obiettiva risorsa.
Per la nostra televisione, quest’ultima Gmg è stata una vera epopea che, segnando il punto di visibilità più esteso, ha ad un tempo fornito un modello di interattività clamoroso.
La tv s’è scoperta non come uno schermo che appiattisce e uniforma, ma come luogo di incontro e scambio tra i protagonisti che stavano a Madrid e i loro parenti e amici che, disseminati per l’Italia, hanno trovato in Tv2000 il punto di coagulo che incitava i racconti e cristallizzava le emozioni. Un esito così l’avevamo sognato da lontano, e perseguito passo passo, nella misura in cui l’evento si avvicinava.
Ad essere onesti, non esattamente ogni cosa ha funzionato alla perfezione, come non proprio tutti coloro che avrebbero potuto favorire l’esperimento l’hanno fatto; tuttavia l’entusiasmo ha travolto le freddezze. A cavallo della storia e della vita, ci si può permettere di sorridere e guardare avanti. È alle porte un settembre tutt’altro che sgombro di iniziative e appuntamenti. Ma non ci lasceremo prosciugare. Il meglio, Tv2000 lo dà andando al cuore dei giorni normali, con il loro caleidoscopio di colori e di storie.
Dino Boffo