UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Un anno di emozioni

Si è conclusa il 4 ottobre la campagna del Copercom “La vita è buona...”, che ha raccolto in 365 giorni la bellezza di 259 video. Il Presidente del Coordinamento, Domenico Delle Foglie, traccia un bilancio dell'iniziativa e ringrazia anche il nostro Ufficio per la collaborazione. 
9 Ottobre 2013
Trecentosessantacinque giorni e duecentocinquantanove video. In queste cifre sta tutta la campagna “La vita è buona…” lanciata dal Copercom per assecondare, con un linguaggio moderno, il piano decennale della Chiesa italiana “Educare alla vita buona del Vangelo”.
La campagna è cominciata con un video di lancio nel quale il poeta Davide Rondoni ha raccontato cos’è per lui la vita buona. Rivolgendosi alle ragazze e ai ragazzi ha chiesto: “Raccontate cos’è per voi la vita buona, il buono della vostra vita”. Da quel momento si sono susseguiti centinaia di video, girati con i mezzi semplicissimi a disposizione. Magari un semplice telefonino, come è accaduto in tantissimi casi. Negli ultimi giorni, a suggello della “campagna”, abbiamo ospitato otto video sulle beatitudini, opera di una giovane videomaker di cui in futuro sentiremo certamente parlare.  
Sfogliare su YouTube i video dei giovani italiani e stranieri che hanno voluto far sentire la propria voce, che ci hanno messo la faccia, che si sono messi in gioco raccontandosi, che hanno indicato i valori per i quali vale la pena vivere, fa un gran bene al cuore. E ci restituisce un’immagine vera e non stereotipata dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze ai quali non abbiamo voluto impartire una bella lezione sulla “vita buona”. Piuttosto abbiamo preferito ascoltarli. Come dovremmo fare sempre più spesso dappertutto: in famiglia, a scuola, in oratorio e nelle nostre associazioni. E magari nei luoghi che loro frequentano e che a noi possono apparire così lontani da sembrarci incomprensibili. Eppure, una ragione c’è sempre nel loro stare insieme e aiutarli a farne riscoprire il valore e il senso è stata un po’ anche l’ambizione della nostra campagna.
Di sicuro, le cifre stanno lì a dimostrarlo, i video hanno raggiunto decine di migliaia di utenti. Non possiamo sapere cosa abbiano lasciato nei cuori e nelle menti di quanti li hanno guardati e ascoltati. Ma di una cosa possiamo stare sicuri: non una parola è stata sprecata, non un sentimento è stato tradito, non un abbraccio è stato rifiutato. I giovani hanno risposto a modo loro, spesso spiazzandoci con la loro semplicità e immediatezza. Ma nelle loro parole c’è sempre un motivo di fondo, un’autentica colonna sonora dell’anima: l’amore. Desiderato, sognato, inseguito, disegnato, raccontato, sperato. Come e dove? Nei luoghi e negli spazi della loro vita, personali e comunitari. La famiglia innanzitutto. E questo la dice lunga su tanta retorica anti-famiglia che dobbiamo sorbirci tutti i santi giorni della nostra vita da parte dei soliti tromboni a piede libero che occupano la scena pubblica. Spesso vecchi avvelenati dalla vita e incapaci di guardare l’orizzonte e il tramonto senza odiarli.
Al termine di questo bellissimo viaggio antropologico fra i giovani italiani abbiamo il dovere di ringraziare quanti ci hanno creduto: le associazioni aderenti al Copercom che hanno aperto le porte delle loro organizzazioni giovanili, hanno favorito i nostri incontri, hanno diffuso i video e sostenuto attraverso i propri strumenti di comunicazione (siti, newsletter, riviste, etc.) la campagna; alcuni giovani videomaker che si sono prestati, in tante zone d’Italia e poi anche a Rio de Janeiro in occasione della Gmg, nella registrazione dei video; i media cattolici (Sir, Avvenire e Tv2000) che hanno accompagnato con simpatia questa nostra iniziativa; alcune università che hanno accolto i nostri videomaker; l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei che non ha mai mancato di sottolineare il valore di questa “campagna”. E poi un grazie speciale a tutti quegli amici che da ogni parte d’Italia ci hanno testimoniato, in vario modo, che “sì, quest’idea di dare voce ai giovani, funziona”.
Infine consentiteci di esprimere un grazie infinito ai giovani italiani e stranieri. Grazie per averci emozionato e averci dimostrato che il futuro è in buone mani. Le loro.
 
Domenico Delle Foglie

Presidente del Copercom (Coordinamento delle Associazioni per la Comunicazione)