La Chiesa «è in costante missione di evangelizzazione». E a questa assolve «con tutte le modalità che nel tempo le si offrono». Anche, dunque, attraverso il web, che per l’uomo contemporaneo è ormai uno dei principali luoghi del comunicare. Il che non significa usare la rete per amministrare i sacramenti, «perché la salvezza operata da Dio tramite i sacramenti non è virtuale, ma reale». Significa invece aprire e incrementare spazi nuovi per l’annuncio della Parola. È stato il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, a fissare in questa immagine la presentazione, ieri mattina a Roma, del nuovo sito
www.chiesacattolica.it, giunto al quarto
restyling. Un segno, a pochi mesi dal convegno
Testimoni digitali che ad aprile riunirà operatori ecclesiali delle comunicazioni sociali da tutta Italia, «dell’attenzione dei vescovi in questo settore», ha spiegato il sotto-segretario e portavoce della Cei monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. Con l’auspicio che quell’appuntamento «possa dare nuovo slancio al comunicare» della Chiesa. Il sito rinnovato, che esordirà in rete il prossimo 8 dicembre, si distingue per «la possibilità che offre di comunicare con immedia- tezza e 'usabilità', come si usa dire – ha spiegato Crociata, che ha incontrato i giornalisti nella sala Marconi della Radio Vaticana –. È un sito che certamente guarda alla dimensione nazionale, ma nello stesso tempo anche a quella territoriale», attraverso i collegamenti che consentono di arrivare fino alla dimensione parrocchiale. D’altra parte, ha sottolineato Pompili, «l’evoluzione dei mass media non è solo un fatto tecnico, ma chiama in causa la cultura, i valori, la dimensione educativa, le relazioni umane. Per svolgere la sua missione in questo nuovo contesto alla Chiesa viene richiesta una 'conversione pastorale' che include ed esige una 'conversione culturale'». E dunque «oggi da una comunicazione autentica ed efficace dipende, in larga parte, anche il modello di Chiesa che si vuole proporre e la sua capacità missionaria. Da qui l’esigenza di inserirsi nei linguaggi del mondo digitale».
Del resto, ha osservato ancora il portavoce, «la cultura moderna scaturisce, ancor prima che dai contenuti, dal dato stesso dell’esistenza di nuovi modi di comunicare che utilizzano linguaggi nuovi, si servono di nuove tecniche e creano nuovi atteggiamenti psicologici ». Questo «costituisce una sfida» per la Chiesa, chiamata «ad annunciare il Vangelo agli uomini del terzo millennio mantenendone inalterato il contenuto, ma rendendolo comprensibile grazie anche a strumenti e modalità consoni alla mentalità e alle culture di oggi». Rispondendo alle domande dei giornalisti, Crociata, a tale riguardo, ha messo in evidenza come la presenza di tanti siti personali di sacerdoti su internet può senz’altro arricchire l’annuncio del Vangelo, pur se occorre «grandissima cautela » unita a «responsabilità e coscienza». «Internet – ha aggiunto – è diventato un universo sterminato. Ma questo fa parte della crescita di responsabilità, di coscienza e di consapevolezza di chi è presente attivamente producendo materiale e da parte anche di tutti i naviganti».
Alla domanda sulla possibilità di accedere alla confessione tramite web , Crociata ha risposto osservando che «i sacramenti hanno un carattere diretto e personale, legato alle condizioni che la Chiesa ordinariamente prevede ». La questione dei sacramenti on line apre pertanto, per il segretario generale, «al rapporto tra virtuale e reale che andrebbe esplorato e chiarito». Nel caso dei sacramenti in particolare rimanda all’«incarnazione del Verbo» e quindi al «segno concreto che hanno tutti i sacramenti: il Pane, il vino, l’Acqua del battesimo, il gesto. È una immediatezza che dice il carattere incarnato e non virtuale della salvezza». Il restyling è stato curato dal Servizio informatico della Cei, il cui responsabile Giovanni Silvestri ha ricordato che «l’obiettivo del sito internet si coniuga con il lavoro che da sempre è stato sviluppato sul fronte delle nuove tecnologie: mettersi in ascolto delle esigenze delle diocesi e delle parrocchie, per svolgere un servizio di supporto tecnico e di consulenza informatica alle Chiese locali, con particolare attenzione a quella generazione digitale citata da Benedetto XVI nel messaggio in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2008».