UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Un nuovo volto “on line” per la Chiesa italiana

La Chiesa «è in costante missione di e­vangelizzazione». E a questa assolve «con tutte le modalità che nel tempo le si offrono». Anche, dunque, attraverso il web, che per l’uomo contemporaneo è ormai uno dei principali luoghi del comunicare. È stato il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italia­na, a fissare in questa immagine la presenta­zione, ieri mattina a Roma, del nuovo sito www.chiesacattolica.it, giunto al quarto re­styling.
4 Dicembre 2009
La Chiesa «è in costante missione di e­vangelizzazione». E a questa assolve «con tutte le modalità che nel tempo le si offrono». Anche, dunque, attraverso il web, che per l’uomo contemporaneo è ormai uno dei principali luoghi del comunicare. Il che non significa usare la rete per amministrare i sacramenti, «perché la salvezza operata da Dio tramite i sacramenti non è virtuale, ma reale». Significa invece aprire e incrementa­re spazi nuovi per l’annuncio della Parola. È stato il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italia­na, a fissare in questa immagine la presenta­zione, ieri mattina a Roma, del nuovo sito www.chiesacattolica.it, giunto al quarto re­styling. Un segno, a pochi mesi dal convegno Testimoni digitali che ad aprile riunirà ope­ratori ecclesiali delle comunicazioni sociali da tutta Italia, «dell’attenzione dei vescovi in questo settore», ha spiegato il sotto-segreta­rio e portavoce della Cei monsignor Dome­nico Pompili, direttore dell’Ufficio naziona­le per le comunicazioni sociali. Con l’auspi­cio che quell’appuntamento «possa dare nuovo slancio al comunicare» della Chiesa. Il sito rinnovato, che esordirà in rete il pros­simo 8 dicembre, si distingue per «la possi­bilità che offre di comunicare con immedia- tezza e 'usabilità', come si usa dire – ha spie­gato Crociata, che ha incontrato i giornalisti nella sala Marconi della Radio Vaticana –. È un sito che certamente guarda alla dimen­sione nazionale, ma nello stesso tempo an­che a quella territoriale», attraverso i colle­gamenti che consentono di arrivare fino al­la dimensione parrocchiale. D’altra parte, ha sottolineato Pompili, «l’evoluzione dei mass media non è solo un fatto tecnico, ma chia­ma in causa la cultura, i valori, la dimensio­ne educativa, le relazioni umane. Per svolge­re la sua missione in questo nuovo contesto alla Chiesa viene richiesta una 'conversione pastorale' che include ed esige una 'con­versione culturale'». E dunque «oggi da una comunicazione autentica ed efficace dipen­de, in larga parte, anche il modello di Chiesa che si vuole proporre e la sua capacità mis­sionaria. Da qui l’esigenza di inserirsi nei lin­guaggi del mondo digitale».
  Del resto, ha osservato ancora il portavoce, «la cultura moderna scaturisce, ancor prima che dai contenuti, dal dato stesso dell’esi­stenza di nuovi modi di comunicare che uti­lizzano linguaggi nuovi, si servono di nuove tecniche e creano nuovi atteggiamenti psi­cologici ». Questo «costituisce una sfida» per la Chiesa, chiamata «ad annunciare il Van­gelo agli uomini del terzo millennio mante­nendone inalterato il contenuto, ma ren­dendolo comprensibile grazie anche a stru­menti e modalità consoni alla mentalità e al­le culture di oggi». Rispondendo alle do­mande dei giornalisti, Crociata, a tale ri­guardo, ha messo in evidenza come la pre­senza di tanti siti personali di sacerdoti su in­ternet può senz’altro arricchire l’annuncio del Vangelo, pur se occorre «grandissima cau­tela » unita a «responsabilità e coscienza». «In­ternet – ha aggiunto – è diventato un univer­so sterminato. Ma questo fa parte della cre­scita di responsabilità, di coscienza e di con­sapevolezza di chi è presente attivamente producendo materiale e da parte anche di tutti i naviganti».
  Alla domanda sulla possibilità di accedere al­la confessione tramite web , Crociata ha ri­sposto osservando che «i sacramenti hanno un carattere diretto e personale, legato alle condizioni che la Chiesa ordinariamente pre­vede ». La questione dei sacramenti on line a­pre pertanto, per il segretario generale, «al rapporto tra virtuale e reale che andrebbe e­splorato e chiarito». Nel caso dei sacramen­ti in particolare rimanda all’«incarnazione del Verbo» e quindi al «segno concreto che hanno tutti i sacramenti: il Pane, il vino, l’Ac­qua del battesimo, il gesto. È una immedia­tezza che dice il carattere incarnato e non vir­tuale della salvezza». Il restyling è stato curato dal Servizio infor­matico della Cei, il cui responsabile Giovan­ni Silvestri ha ricordato che «l’obiettivo del sito internet si coniuga con il lavoro che da sempre è stato sviluppato sul fronte delle nuove tecnologie: mettersi in ascolto delle e­sigenze delle diocesi e delle parrocchie, per svolgere un servizio di supporto tecnico e di consulenza informatica alle Chiese locali, con particolare attenzione a quella generazione digitale citata da Benedetto XVI nel messag­gio in occasione della Giornata mondiale del­le comunicazioni sociali 2008».
 

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