UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Uno strumento per formare i parroci

Inizialmente si schermisce, come suo solito. «Non penso di aver fatto niente di nuovo. Chissà quanti vescovi lo fanno già...». Ma, a ben pensarci, la trovata di monsignor Antonello Mura, fresco vescovo di una delle più piccole diocesi sarde – Lanusei, in Ogliastra – è semplice ed efficace. Il pastore-giornalista (che i lettori di questo giornale conoscono per le cronache e gli editoriali lungo anni di collaborazione) ha deciso infatti di donare a tutti i sacerdoti della diocesi e ai suoi più stretti collaboratori laici un abbonamento annuale adAvvenire. Una scommessa che è stata accettata con entusiasmo.
3 Marzo 2015

Inizialmente si schermisce, come suo solito. «Non penso di aver fatto niente di nuovo. Chissà quanti vescovi lo fanno già...». Ma, a ben pensarci, la trovata di monsignor Antonello Mura, fresco vescovo di una delle più piccole diocesi sarde – Lanusei, in Ogliastra – è semplice ed efficace. Il pastore-giornalista (che i lettori di questo giornale conoscono per le cronache e gli editoriali lungo anni di collaborazione) ha deciso infatti di donare a tutti i sacerdoti della diocesi e ai suoi più stretti collaboratori laici un abbonamento annuale adAvvenire. Una scommessa che è stata accettata con entusiasmo.
«Il rischio di chi vive in periferia come noi – spiega – è perdere di vista l’universalità della Chiesa, chiuderci, anche inconsapevolmente, nelle nostre piccole questioni. Leggere Avvenire invece apre alla grande dimensione della cattolicità e ci aiuta a giudicare il nostro tempo nella sua complessità, discernendo secondo il Vangelo. Informarsi sulle sue pagine giorno dopo giorno non è una forma di intellettualismo ma un invito a sentire con la Chiesa e a sentirci più comunità».
La formula scelta dal vescovo per i suoi collaboratori è quella dell’abbonamento in edicola. Ma non sarebbe stato meglio riceverlo a casa dal postino? «Ho preferito l’edicola per due ragioni di fondo. La prima è che è lì che lo si trova fin dal primo mattino, insieme agli altri giornali, cosa non garantita dalla distribuzione postale che non di rado posticipa di un gior- no la consegna. Inoltre mi piace molto l’idea che in tutte le edicole dei nostri paesi, anche in quelle dove era praticamente sconosciuto, arrivi Avvenire: anche questa è una bella testimonianza».
Ogni giorno, quindi, i sacerdoti della diocesi possono fare colazione con caffelatte e Avvenire. «Il bello di Avvenire– aggiunge Mura – è che si tratta di un giornale che non solo offre notizie ma che puntualmente porge su di esse un punto di vista ecclesiale, aprendo anche alla cultura nazionale e internazionale, proponendo riflessioni originali e di alto spessore, aiutando a guardare oltre. Sono certo che Avvenire costituisca un ottimo strumento di formazione oltre che di informazione ». Uno strumento di formazione permanente, perdipiù. «Sì, spesso consideriamo la formazione come momento episodico: un convegno, un seminario di studio... Mi piace invece considerare il quotidiano dei cattolici come uno strumento di formazione continua: ogni mattina il giornale ci invita a riflettere sul perché di tutto ciò che ci accade intorno, dando degli avvenimenti anche una lettura sapienziale ». Quanto ai costi dell’operazione, concordati con Avvenire, il vescovo di Lanusei spiega che «le risorse provengono dai fondi che la diocesi mette a disposizione per la formazione dei presbìteri e dei laici, e che affiancano altre risorse utilizzate ogni anno vengono per il culto e la pastorale. Sono fondi che possono essere indirizzati anche nel campo delle comunicazioni sociali e sono quindi in linea con le esigenze di crescita ecclesiale e culturale». Oggi, però anche i sacerdoti – soprattutto i più giovani – vanno in giro con Ipad, tablet e smartphone, e qualcuno potrebbe considerare il giornale cartaceo uno strumento un po’ sorpassato. «Osservo – replica monsignor Mura – che l’abbonamento è uno strumento globale di accesso all’informazione firmata Avveniree dà la possibilità anche di accedere online ai contenuti del giornale, dove sono presenti approfondimenti e contributi che talvolta non trovano spazio sulla carta. Ma sono anche convinto che i lettori dei quotidiani siano in grado di richiamare meglio gli elementi centrali delle notizie rispetto ai lettori della sola informazione via Internet».