UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Venezia: Signis e gli altri premi

Il premio Signis a "Piuma", come pure il Civitas Vitae; a "Paradise" è stato assegnato il premio Taddei
12 Settembre 2016

La storia più giovane della Mostra, due adolescenti alle prese con la futura maternità di lei, e la precaria paternità di lui, due famiglie piuttosto scombinate ma piene d’amore, i problemi d’ogni giorno, la vita di coppia che s’annuncia non facile: il Premio Signis, espressione dell’Associazione cattolica mondiale della comunicazione, si è lasciato coinvolgere dal sorriso convogliando i voti di tutti i giurati sulla commedia italiana di Roan Johnson "Piuma". «Il dibattito è stato aperto e franco – racconta il segretario di giuria, Sergio Perugini – abbiamo riflettuto molto soprattutto su Paradise di Konchalowsky, Arrival di Villeneuve e On the Milky Road di Kusturica, che abbiamo comunque segnalato con una menzione speciale. Ma il film di Johnson aveva aspetti da cui non potevamo prescindere: è una commedia, eppure gli argomenti che tratta sono molto seri e attuali. Nelle motivazioni abbiamo segnalato proprio come, attraverso il suo originale, ironico e tenero modo di parlare dell’amore e dell’esistenza di una giovane coppia di studenti liceali, Johnson ci offre un importante messaggio di speranza e coraggio alle famiglie». Non è un paradosso che anche il Premio “Civitas Vitae - Rendere la longevità risorsa di coesione sociale”, giunto alla sua quinta edizione, sia anch’esso andato a "Piuma". «Johnson racconta una ordinaria, ma anche straordinaria, storia di coesione sociale – precisa Federico Pontiggia, a nome dei giurati –, illuminando con profonda leggerezza una giovanissima coppia alle prese con una gravidanza inaspettata. Quello che ci ha davvero colpiti è come utilizzi il formato famiglia per analizzare i rapporti intergenerazionali; e poi, con il personaggio di Nonno Lino, ci regala una potente, divertente e resistente immagine di longevità: fuori dagli schemi, dentro la vita». Un nonno che non è stato facile trovare. «Casting difficile – commenta Johnson ad “Avvenire” – ma Bruno Squeglia ci regala un personaggio bellissimo. È stata una sorpresa vedere come il pubblico a Venezia si sia divertito con le sue disavventure in famiglia. Ha una dolcezza e comicità naturali, per me è stata una gioia lavorare con lui. Quello del Signis è stato davvero un regalo fatto al film, un riconoscimento importante del mondo cattolico. Sicuramente ho notato che era una giuria preparata, internazionale, di grandi doti umane, che ha voluto premiare un buon cinema. Questo mi rende estremamente felice ed è un buon augurio per il successo in sala di "Piuma"».

Il Premio che ricorda il gesuita Padre Nazareno Taddei ha, invece, fatto una scelta classica e dignitosissima. La giuria, presieduta dal critico Gian Luigi Bozza, ha, infatti, rilevato in "Paradise" «le capacità di rievocare con efficacia una tragica fase della storia dell’Europa contemporanea con un linguaggio squisitamente cinematografico evitando facili espedienti narrativi-spettacolari e affermando l’importanza dei valori cristiani e dell’umanesimo di tutela e valorizzazione della libertà delle persone». Allo stesso film è andato anche il Premio Fedic, ossia il riconoscimento della Federazione italiana dei Cineclub. Ora si spera che possa trovare quanto prima distribuzione in Italia. Scelta diversa quella dell’Associazione Fiuggi Family Festival che ha attribuito il Premio Gianni Astrei - Venezia 2016 a Indivisibili di Edoardo De Angelis, presentato alle Giornate degli Autori. «Abbiamo scelto il film di De Angelis – spiega il presidente di giuria Angelo Astrei – perché il regista ha saputo mostrare la fatica e la difficoltà delle scelte nel percorso di elaborazione della personale autonomia, verso una libertà consapevolmente intrecciata ai gemellaggi dell’anima».

Gli studenti, appena maggiorenni, del Leoncino d’Oro non hanno avuto dubbi: premiato lo sfrenato film di Kusturica, che è anche una storia d’amore oltre i confini del tempo. Sempre i giovani, ma appartenenti ai Cinecircoli Giovanili Socioculturali, associazione fondata dai Salesiani, hanno scelto per il loro Premio “Lanterna Magica” il film di Dark Sutton Dark Night,presentato nella sezione Orizzonti. «La storia – precisano –, legata alla strage di Aurora-Colorado del 2012, diventa pretesto per significare lo straniamento e il disagio che si insinuano nelle giovani vite dei cinque potenziali assassini, calati in un contesto sociale generalmente minaccioso, capace di far nascere in chiunque istinti di aggressività e di morte». Infine, la giuria protestante-evangelica di Interfilm, ha visto in White Sun del nepalese Deepak Rauniyar «una fresca storia multi-generazionale dopo i conflitti inconciliabili tra monarchici e guerriglieri maoisti del 1996 in un piccolo villaggio induista nel Nepal. Il film garantisce un accesso interreligioso ad un vasto pubblico. Il regista, con un messaggio di speranza, mette in scena il conflitto tra un modo di vita religioso e secolare, tra tradizione e modernità».

Da Avvenire dell'11 settembre, pag. 26