UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Verona e la promozione della giornata del quotidiano

Verona vuol bene ad Avvenire. Forse non è l’amore clamoroso dai linguaggi forti. Piuttosto è un rapporto di fedeltà da parte di tanti lettori convinti, i quali cercano nel quotidiano cattolico la risposta alle contraddizioni del nostro tempo, radicandosi nella comunione ecclesiale, spesso messa in discussione in nome del politicamente corretto e dei luoghi comuni.
9 Dicembre 2009
Verona vuol bene ad Avvenire. Forse non è l’amore clamoroso dai linguaggi forti. Piuttosto è un rapporto di fedeltà da parte di tanti lettori convinti, i quali cercano nel quotidiano cattolico la risposta alle contraddizioni del nostro tempo, radicandosi nella comunione ecclesiale, spesso messa in discussione in nome del politicamente corretto e dei luoghi comuni. Ma è anche il riconoscimento del valore di un’informazione che rifugge dai toni dello scandalismo e delle false verità, messe in piedi per vendere qualche copia in più, metafora dell’opportunismo ideologico o mercantile, ispirato dall’ingordigia dei bilanci o di altri interessi. Anche la recente Giornata del quotidiano ha trovato parroci e operatori pastorali attenti e ben disponibili a divulgare il 'loro' giornale.
  Indubbiamente, come in tutte le situazioni, si notano diverse marce di andatura. Accanto a convinti e appassionati sostenitori, è possibile vedere anche qualche sacca di marciatori a rilento. Forse non è ancora maturata completamente la convinzione che la sfida culturale che ci sta davanti non può essere gestita solamente dai pulpiti e con qualche iniziativa a carattere sociale. La cultura domanda ragioni lucide e precise, per evitare le suggestioni dell’emotività e quelle di una informazione spesso tendenziosa e lontana dall’orizzonte cristiano. Va dato atto che anche nella diocesi di Verona ci sono realtà parrocchiali che mostrano in questo senso una assoluta sensibilità. Ci sono gruppi che scelgono da Avvenire le riflessioni più attente alle problematiche del momento, per distribuirle fotocopiate alle Messe domenicali. E generosi laici che si ritrovano per riflettere e pianificare la pastorale, prendendo spunto dalla cronaca del momento. C’è un generoso tam tam che di famiglia in famiglia testimonia con orgoglio la scelta del quotidiano cattolico come strumento per la formazione della coscienza. Il da fare resta ancora e comunque molto, ma la stima e la preziosità dello strumento sono qualcosa di più di un riconoscimento morale. Sono piuttosto la percezione della sua indispensabilità.

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