UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Vicenza: “I media rispettino fatti e… lettori”

È iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo emerito monsignor Pietro Giacomo Nonis la serata dedicata dai giornalisti vicentini a san Francesco di Sales, venerdì 4 febbraio nell’Oratorio del Gonfalone in piazza Duomo, a Vicenza.
7 Febbraio 2011
È iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo emerito monsignor Pietro Giacomo Nonis la serata dedicata dai giornalisti vicentini a san Francesco di Sales. La sera di venerdì 4 febbraio, nell’Oratorio del Gonfalone in piazza Duomo, si sono riuniti gli aderenti dell’Ucsi cittadina e molti altri colleghi della stampa e delle televisioni locali per l’annuale celebrazione del santo patrono, occasione di incontro e riflessione sui temi della professione e della comunicazione. Nell’omelia Nonis (da tempo apprezzato opinionista e collaboratore di diverse testate) ha tratteggiato la figura di Francesco di Sales «raffinato comunicatore spinto dall’amore», invitando gli operatori cattolici dei media a continuare con dedizione il loro servizio in tempi che si stanno rivelando piuttosto difficili sia per la Chiesa che per l’informazione. Proprio sul tema del rapporto Chiesa-media è iniziata la tavola rotonda che ha continuato la serata nel vicino Palazzo delle Opere sociali. Al tavolo dei relatori Marco Tarquinio (direttore di 'Avvenire'), Alberto Feltrin (direttore di 'Telechiara' che ha trasmesso l’incontro), Lauro Paoletto (direttore del settimanale diocesano 'La Voce dei Berici') e Tiziano Bullato (caporedattore dell’emittente locale 'TVA Vicenza'). «Oggi appare quanto mai importante recuperare la fiducia di chi si accosta ai media e ridare credibilità alla nostra professione, dimostrando sempre un grande rispetto per i fatti da un lato e per i lettori dall’altro», ha affermato Tarquinio. La tavola rotonda, moderata dal giornalista Giandomenico Cortese, ha poi inevitabilmente spaziato sui grandi temi di attualità: dalla libertà d’informazione alle condizioni di precariato nella professione giornalistica; dall’esigenza di un ritorno all’etica in politica alla necessità di trovare dei codici condivisi che permettano ad una società sempre più pluralista di raggiungere degli accordi su nodi centrali come la tutela delle libertà individuali e della famiglia. E forse – si è concluso – i media cattolici, nella ricerca autentica del bene comune, possono proporsi proprio come questo luogo di incontro e di dialogo tra posizioni legittimamente diverse.