UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Voce dentro”: Rai e UCSI Molise con i detenuti

Da sabato 1° giugno a sabato 6 luglio 2019, appuntamento alle ore 12:10, sulle frequenze della TgR radio, in ascolto dei detenuti della Casa Circondariale e Reclusione di Larino, in provincia di Campobasso.  
31 Maggio 2019

Con la rubrica “Voce dentro…voice inside” parte il magazine radiofonico della TGR Rai Molise in collaborazione con UCSI Molise, DAP Ministero della Giustizia, Istituti Penitenziari del Molise e Consorzio Libere Imprese e Artainment Worldwide shows.  

Da sabato 1° giugno a sabato 6 luglio 2019, appuntamento alle ore 12:10, sulle frequenze della TgR radio, in ascolto dei detenuti della Casa Circondariale e Reclusione di Larino, in provincia di Campobasso.

Dopo il grande successo dell’iniziativa di UCSI Molise sui linguaggi della comunicazione Liberi nell’Arte, arte nel carcere in occasione del Sinodo Mondiale dei Giovani alla presenza del Santo Padre papa Francesco e dei padri sinodali, UCSI Molise propone un PROTOCOLLO D’INTESA con la TgR Molise e il DAP Ministero della Giustizia per una iniziativa di comunicazione sociale rivolta al mondo della detenzione. Il progetto, un ciclo di puntate radiofoniche dedicate alla realtà carceraria nelle case di reclusione del Molise, offre uno spazio fatto di Interviste e storie alla radio dalle carceri del Molise e dai luoghi della sofferenza causata dalla malattia. Protagonisti sono i detenuti della Casa Circondariale di Larino che partecipano quotidianamente ad attività culturali e artistiche che mirano alla rieducazione della pena.

Grazie alla sinergia con la direttrice Rosa La Ginestra e l’area educativa e trattamentale, i reclusi parleranno ai microfoni della TGR radio esprimendo le emozioni attraverso il racconto del proprio percorso culturale e artistico intra-murario. “Per questo – osserva la direttrice La Ginestra -  riteniamo utile attivare un protocollo di intesa al fine di realizzare una iniziativa culturale, mediatica e sociale che attraverso le “onde” della Radio possa portare voce e ascolto laddove la libertà fisica è delimitata dentro la stanza di un carcere”.

Un metodo ed una opportunità di inclusione sociale che favoriscono il reinserimento e generano meccanismi virtuosi di solidarietà e di integrazione a sostegno delle fasce deboli della società. “Le carceri diventano così autentiche redazioni radiofoniche - ha dichiarato il caporedattore della TgR Giancarlo Fiume - nelle quali si attua quel “momento di convergenza e di ascolto delle diverse voci che animano il carcere, le situazioni di difficoltà, di fragilità, di marginalità che toccano soprattutto i giovani”.

Raccontare emozioni, passioni, esperienze attraverso il linguaggio dell’arte; ritrovare tempo e spazio per ritrovare la rete delle relazioni attraverso le emozioni che solo l’arte e l’arte di comunicare sono in grado di trasmettere, sono le finalità del progetto Voce dentro. “I linguaggi (in tutte le sue forme espressive) e della multimedialità orientano alla bellezza, forza motrice per la costruzione di una società dal volto più umano. L’espressività che rigenera trova la sua dimensione concreta nella promozione dell’arte e della cultura, in tutte le sue forme ed in tutti i luoghi, in special modo laddove la sofferenza è vissuta nel corpo, nel disagio sociale, nella restrizione della libertà”, nel commento del Presidente UCSI Molise Rita D'Addona.

Dunque, dare voce, dare ascolto, valorizzare il tempo del carcere quale tempo di espiazione e di riscatto; collegare realtà carceraria e società civile, puntare su itinerari formativi per un opportuno reinserimento. Voce, ascolto e tempo, per sottolineare che il futuro del sistema penitenziario, dall'entrata in vigore dei decreti legislativi sulla riforma dell’ordinamento, deve guardare al carcere non più come ad un luogo di sola detenzione, ma come ad un organismo che deve fornire a tutti la possibilità di acquisire nuove competenze, educative e formative, per un reinserimento nella società al termine della pena. Perciò è fondamentale utilizzare il tempo della detenzione nel miglior modo possibile attraverso l'espressività narrata dentro un microfono e diffusa per mezzo delle onde radio.