UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Wi-fi senza paletti. E avanza super Internet

Oggi il via libera Agcom alla banda ultralarga di Telecom. Maroni intanto annuncia che sarà rivisto il decreto Pisanu sulle reti pubbliche, che nel 2006 aveva fissato una serie di restrizioni sulle connessioni (per controllare l’attività negli Internet Point).
28 Ottobre 2010
Sulla Gazzetta Ufficiale di oggi (28 ottobre) sarà pubblicata la delibera dell’Autorità per le Comunicazioni che permetterà a Telecom Italia di lanciare la sua offerta di banda 'ultralarga': cioè 100 Mbit al secondo grazie alla fibra ottica.
L’Agcom ha condotto il 'test sul prezzo' col quale ha determinato i prezzi che, per la stessa tecnologia, potrebbero offrire gli altri operatori (quelli che, a differenza di Telecom, non controllano la rete). Ma sono giornate ricche di novità per le connessioni internet italiane. Intanto è ormai imminente l’accordo sulla società di infrastrutture di rete di nuova generazione. Il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, ha detto che l’intesa arriverà «ad horas o a giorni» aggiungendo di avere l’impressione che Telecom «non sia un ostacolo». Gli operatori dovrebbero firmare un «memorandum of understanding» dopodiché «il governo si farà parte dirigente, con gli operatori, per una società per l’infrastruttura di rete, dove poi ogni operatore trova la propria soluzione». Anche Franco Bernabè, Ad di Telecom, e Renato Soru di Tiscali hanno confermato che l’accordo è ormai quasi pronto. Bernabè ha anche attaccato le grandi compagnie del Web (come Google, Facebook o eBay) perché beneficiano di una rete pagata da altri. Poi ha chiesto di rivedere i limiti sulle emissioni di elettrosmog: in Italia sono a 6 volt al metro contro i 60 medi europei. E su questo tema Romani si è dimostrato disposto ad agire.
Roberto Maroni, ministro dell’Interno, rivedrà invece il decreto Pisanu, che nel 2006 aveva fissato una serie di restrizioni sulle connessioni (per controllare l’attività negli Internet Point) che, di fatto, impediscono una liberalizzazione delle connessioni senza fili: ogni utente, infatti, deve essere identificato per accedere a una rete pubblica. «È mio intendimento portare la prossima settimana in Consiglio dei ministri una proposta che ci consenta di superare il decreto Pisanu che scade il 31 dicembre liberalizzando il wi-fi ma garantendo le informazioni che consentono alla magistratura e alla polizia di proseguire le indagini» ha spiegato Maroni.