UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mistrangelo, il cardinale umanista: un libro ne ripercorre le orme

La sua figura viene ricostruita da don Giancarlo Lanforti, in un volume a cura dell’Archivio Arcivescovile di Firenze.
31 Marzo 2021

Un testimone del suo tempo, lo scrittore e poeta Giovanni Papini, ne aveva tessuto l’elogio come grande educatore ed umanista. “Cioè studioso che non si era fermato all’esegesi ed alla dogmatica, ma s’era fatto padrone di ogni letteratura, ben sapendo che l’arte è di grande aiuto per la conoscenza degli uomini, conoscenza per un Pastore necessarissima”. A più di 90 anni dalla sua scomparsa, la figura del cardinale Alfonso Maria Mistrangelo viene ricostruita da don Giancarlo Lanforti, al termine di una faticosa ricerca, pubblicata a cura dell’Archivio Arcivescovile di Firenze. Scolopio per vocazione, savonese con il realismo ed il senso pratico dei liguri, vescovo di Pontremoli nel 1893, nel 1899 Mistrangelo fu nominato arcivescovo di Firenze, dove è rimasto fino alla morte, avvenuta il 7 novembre 1930 all'età di 78 anni. Di lui - finché erano in vita i sacerdoti più anziani formatisi durante il suo episcopato - sono stati tramandati alcuni aneddoti che mostrano come avesse acquisito lo spirito, l’ironia pungente, il gusto della bellezza dei fiorentini.

Lanforti si è avvalso di fonti inedite, consultando manoscritti ed altre carte, oltre che nello stesso Archivio Storico Arcivescovile di Firenze, in quello vescovile di Pontremoli, negli gli archivi delle Scuole Pie di Roma, dei Padri Scolopi della Liguria e della Toscana, nell’Archivio Segreto Vaticano, nella Biblioteca del Seminario Fiorentino e infine nella Biblioteca arcivescovile di Pisa. Documenti utili per recuperare “un vuoto di memoria”, per spronarci, come auspica l’autore della biografia, “a raccoglierne l’eredità, per un’evangelizzazione appassionata adatta al cambiamento d’epoca che siamo chiamati a vivere”.

Nel lungo periodo episcopale fiorentino (31 anni) , Mistrangelo – convinto fautore della spiritualità del Calasanzio portata a privilegiare l’ attenzione per i giovani, nonché della modernizzazione voluta da Papa Leone XIII - caratterizzò la sua azione pastorale nel campo liturgico, caritativo e sociale  prima, durante e dopo la prima guerra mondiale;  migliorò i seminari, istituì il Convitto ecclesiastico, pose la prima pietra dell'Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa di don Giulio Facibeni che lui stesso volle incardinare in Diocesi. Promosse il Bollettino diocesano, fece sì che l'Azione Cattolica ottenesse per dotazione papale la sede occupata per anni in palazzo Pucci, ed appoggiò il Partito Popolare di don Sturzo. A tutto questo dette ancora maggior impulso il suo successore, il cardinale Elia Dalla Costa, arcivescovo per un periodo altrettanto lungo (dal 1932 al 1960), in quella che ancor oggi viene ricordata come la stagione più “fertile” della Chiesa fiorentina del Novecento, segnata anche dalle testimonianze di Giorgio La Pira e don Facibeni.  Tre esemplari figure di Santità, spesso raccontate dalla pubblicistica. Alla quale ora si aggiunge la biografia del card. Mistrangelo. Libri preziosi, che, come scrive Lanforti, ci aiutano “a rileggere la nostra storia ecclesiale con gratitudine e gioia per quanto operato da tanti pastori, padri e maestri”.

(ANTONIO LOVASCIO)

 

GIANCARLO LANFORTI

“Il Cardinale Alfonso Maria Mistrangelo – Pastore, Padre e Maestro”  

Pubblicazione dell’Archivio Arcivescovile di Firenze –

Pagnini Editore

Pagine 160, 

euro 20