UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Miss Sarajevo e il Kosovo. Quando l’Italia fa davvero la differenza

50 minuti di immagini e musica che raccontano i Balcani, le nostre forze armate di Pace, il lavoro solidale degli italiani da Mostar a Pristina.
24 Settembre 2018

Sarà presentato in anteprima nazionale giovedì 27 settembre alle nuove Ogr-Officine Grandi Riparazioni di Torino, il documentario Rai "Miss Sarajevo", il primo di una serie di docu-film che racconteranno il lavoro delle Forze Armate "di pace", militari e civili, ovvero il “Sistema Paese” che si è attivato per fornire sostegno concreto alle popolazioni disagiate ottenendo risultati incredibili. "Miss Sarajevo" andrà in onda su Rai Tre il 4 ottobre alle ore 23,05. 50 minuti di immagini e musica, da Mostar a Pristina: un racconto che parte dal Musiki Center di Pavarotti e, mostrando il grande lavoro del nostro esercito, arriva alle donne e agli uomini della solidarietà che operano in quel territorio.
Si comincia dal Kosovo e quello di Miss Sarajevo non è solo un docu-film per raccontare ciò che l'Italia ha fatto e le sfide che sta ancora affrontando al fianco di popolazioni e istituzioni, ma un racconto affettuoso e sincero che coinvolge molti attori. Il docu-film è diviso in due parti, la prima racconta la festa del ventesimo anniversario del Music Center (Musiki Center) di Mostar. Un centro voluto da Luciano Pavarotti e aperto ai bambini di tutte le etnie, a ogni forma di handicap. Le immagini di Nicoletta Mantovani insieme ai tre cantanti della "squadra" vicina alla Fondazione Pavarotti, alle bambine in azzurro con le magliette che portano la scritta "Pavarotti" e che hanno dedicato a Nicoletta e al Maestro la canzone "Marina, Marina, Marina", testimoniano come anche la musica possa contribuire alla riconciliazione tra i popoli. La seconda parte è dedicata a Pristina, capitale del Kosovo, dove le presenze dell'Esercito Italiano e dei Carabinieri ormai da più di vent'anni, sia in qualità del Governo della KFOR (da 5 anni governata dall'Italia) sia dalle forze di sicurezza, garantiscono la pace non solo nella regione ma in tutti i Balcani. Quanto i militari italiani siano amati, considerati e stimati emerge dalle interviste al Generale Salvatore Cuoci, a capo della missione NATO nel Paese, e dalle testimonianze degli altri protagonisti. L'Italia al Kosovo piace, che siano i nostri militari o i cooperanti, non fa differenza. Esempio straordinario, la prima casa famiglia del Kosovo, fondata da un volontario umbro (ex Caritas) che accoglie bambini "spezzati" (gli ultimi tra gli ultimi), e che sta costruendo il sistema sociale e di welfare nella giovane repubblica kosovara. Poi c'è la storia del monastero di Decani (la Cappella Sistina dei Balcani), una delle meraviglie mondiali, salvata solo grazie ai soldati italiani; i giovani blogger di Kosovo2.0; la storia di Bekim Blakaj, che raccoglie in una "enciclopedia" dati e riferimenti di tutti i caduti di tutte le etnie, per arrivare a costruire un'operazione di perdono collettivo. Testimoniato anche Goran Bregovic, il musicista e compositore nato in Bosnia, Miss Sarajevo vuole essere un piccolo, iniziale ringraziamento al lavoro delle istituzioni italiane nel mondo. Un prezioso contributo giunge anche da Behgjet Pacolli, vice premier e ministro degli Esteri del Kosovo.

L’autrice della trasmissione è Paola Severini Melograni, la regia è di Federico Rizzo, le riprese in esterna sono di Emanuele Lucci; le immagini di repertorio utilizzate sono degli archivi Rai e archivi privati.