UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Ora ci cercano anche su Instagram e Tripadvisor”

L'esperienza social di don Maurizio alla guida di una comunità nella diocesi di Gaeta
23 Ottobre 2018

Marina di Minturno, parrocchia di San Biagio, in una traversa lungo la Regina Viarum nel Basso Lazio, a pochi metri dal mare, in diocesi di Gaeta. Don Maurizio Di Rienzo, giovane parroco 'social', ha accolto la sfida di una comunità che fa dei nuovi media uno strumento pastorale non secondario. «La parrocchia - dice - deve stare vicino alla gente. Se il popolo di Dio mette la sua casa sul Web, anche la parrocchia deve crearsi la sua casa virtuale. A volte il primo contatto con la Chiesa arriva proprio da una ricerca su Google, una locandina su Facebook o Instagram, una telefonata ricevuta cercando su Tripadvisor». Se poi il lavoro di pastorale digitale «è fatto bene» allora «nasce spontaneamente una community, che spesso abbraccia il territorio creando anche legami con persone molto distanti. La nostra parrocchia è seguita dal Canada, Germania e Regno Unito, un modo per vivere la comunione di cui il Vangelo ci parla ». Anche così arrivano «utili feedback sulla vita parrocchiale, che possono aiutare nella gestione della comunità ». Così «la parrocchia virtuale si fa amplificatore del bello e delle attività di tutti i giorni».
Il digitale, secondo don Maurizio, «stenta a essere inserito in maniera organica nella pastorale» con una presenza sovente «senza criterio, a volte distaccata dalla realtà. I laici possono aiutare non poco i sacerdoti». In particolare per i preti «vale la regola che 'il virtuale è reale: quanto postato rappresenta la mia persona e devo assumermene la responsabilità ». Per la Chiesa allora è un'opportunità? «Condividere una parola o una foto sui social permette alla Chiesa di arrivare a un pubblico più vasto. Dipende da sacerdoti e operatori pastorali cogliere l' opportunità di usare bene questi mezzi affinché quello che diciamo all'orecchio della gente possa essere predicato sui tetti di Internet».

(Simona Gionta)

da Avvenire del 23 ottobre 2018, pag. 15