UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Il Popolo” di Tortona a Matteo Colombo

Avvicendamento alla direzione del settimanale della Diocesi di Tortona: il nuovo direttore è Matteo Colombo, che succede a monsignor Pier Giorgio Pruzzi.
1 Ottobre 2019

Avvicendamento alla direzione de Il Popolo, settimanale della Diocesi di Tortona: il nuovo direttore è Matteo Colombo, che succede a monsignor Pier Giorgio Pruzzi.

Colombo, 43 anni, è sposato e ha un figlio. Giornalista pubblicista, era già redattore del giornale e collaboratore della radio diocesana. È scrittore (suo il recente romanzo Q.B., Unicopli) e addetto stampa della Fondazione Comunitaria di Pavia. Il vescovo monsignor Vittorio Viola lo ha scelto perché «il giornale continui a dare il suo contributo per conoscere e comprendere la vita della città dell’uomo alla luce della dottrina sociale della Chiesa, a servizio del bene comune». «Sono grato al vescovo che, col parere positivo del Consiglio episcopale, mi ha scelto quale direttore » ha detto Colombo parlando di «compito che mi riempie di orgoglio ma che porta con sé anche tanta responsabilità. La storia gloriosa de Il Popolo, iniziata il 13 giugno 1896 grazie a monsignor Igino Bandi, ha visto alternarsi grandi firme e grandi direttori», veri «maestri: Lorenzo Ferrarazzo, Franco Busseti, Teo Marchini, Pier Giovanni Agnes. Raccolgo la loro eredità e mi impegnerò a farla fruttare senza risparmiarmi per essere un testimone fedele e attendibile della vita della nostra comunità». «Il mio pensiero carico di stima e di affetto – ha continuato Colombo – va a chi resterà sempre il 'mio' direttore: monsignor Pruzzi. È lui che mi ha passato il testimone», lui «che dal 1998 mi ha insegnato il mestiere. Con lui, quotidianamente, ho vissuto la mia vita professionale e non solo. Ho imparato a usare la penna e a comprendere l’attualità. Questo non è il mio giornale. È il nostro. È il vostro. Ho bisogno di confronto, dialogo, suggerimenti e critiche».

Il Popolo resta «mezzo indispensabile per creare comunione tra le varie componenti diocesane anche nell’ottica di una pastorale di comunità che il Vescovo sta improntando. I laici impegnati nella redazione si sentiranno, nella stesura del giornale, laici corresponsabili. Io sarò un direttore corresponsabile. Non rinuncerò ad articoli scritti bene, a verificare le notizie, a stare tra la gente, a intensificare i rapporti con la Fisc e le altre associazioni di categoria».