UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

#Ucsi60: il giornalismo distingua il bene dal male

L'UCSI Sardegna organizza a Cagliari un evento formativo per celebrare i 60 anni dell'associazione.
29 Novembre 2019

Martedì 3 dicembre, nell’Aula Magna della Facoltà Teologica della Sardegna in via Sanjust 11 a Cagliari, dalle 17.30 alle 20, si parla di «Giornalismo capace di distinguere il bene dal male».
L’occasione per parlare di questi temi è data dalla ricorrenza del 60° anniversario dalla sua fondazione dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana (UCSI), la cui assemblea costitutiva si riunì a Roma il 3 maggio del 1959. Pochi giorni dopo anche in Sardegna, a Cagliari, si costituì in sede regionale.
In Sardegna gli iscritti all’Ucsi sono un centinaio e sono presenti in quasi tutte le testate pubbliche e private e nei media diocesani. Il ruolo del giornalista chiamato a essere «cronista della storia» e a ricostruire la memoria dei fatti, ma anche a lavorare per la coesione sociale, a dire la verità ad ogni costo. Un giornalismo voce della coscienza e capace di distinguere il bene dal male, le scelte umane da quelle disumane. Capace di aiutare a capire e individuare la mescolanza che non distingue, ma anche di essere liberi di fronte all’audience.
Nell'era del web il compito del giornalista è identificare le fonti credibili, contestualizzarle, interpretarle e gerarchizzarle, se serve avendo il coraggio di rovesciare l'ordine delle notizie, per dar voce a chi non ce l’ha, di raccontare le «buone notizie» che generano amicizia sociale, costruiscono comunità di pensiero e di vita capaci di leggere i segni dei tempi.
I relatori del convegno del 3 dicembre sono: Francesco Birocchi, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Sardegna, Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire, Donatella Trotta, vicepresidente nazionale dell’Ucsi e giornalista delle pagine culturali del quotidiano Il Mattino.
Modera Andrea Pala, presidente Ucsi Sardegna. La partecipazione al convegno assegna cinque crediti formativi, previa iscrizione alla piattaforma Sigef.

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