UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Un nuovo logo per la Chiesa di Bari – Bitonto

Dopo un lungo lavoro seguito da un ampio confronto il vescovo ha scelto il nuovo logo per l'Arcidiocesi di Bari-Bitonto, che esprime bene i due simboli della Chiesa locale.
8 Gennaio 2020

Dopo un lungo lavoro seguito da un ampio confronto il vescovo ha scelto il nuovo logo per l'Arcidiocesi di Bari-Bitonto, che esprime bene i due simboli della Chiesa locale.

L’immagine si struttura di due elementi: il Cristo Pantocratore della lettera istoriata del rotolo del Benedizionale di Bari e il grifo composto a tessere musive del pavimento della chiesa concattedrale di Bitonto. Le due figure stilizzate costituiscono due segni peculiari delle vicende storico-artistiche delle due Chiese locali di Bari e di Bitonto.

Il Benedizionale di Bari (1025-1050) è uno dei quattro rotoli della liturgia pasquale, di età medievale, composti a Bari e custoditi nel museo diocesano di Bari. L’iniziale della parola Vere è rappresentata con richiami grafici all’ultima lettera dell’alfabeto greco, l’Omega, con intensi legami al passo neo-testamentario: “Io son l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine. Beati coloro che lavano le loro vesti per aver diritto all’albero della vita e per entrare per le porte nella città” (Ap 22, 13-14). La lettera istoriata, secondo i canoni di tradizione benedettina, contiene l’immagine di un Cristo Pantocratore, benedicente alla greca ed è possibile leggerla con la scena della benedizione al fonte. É il Battesimo la porta d’ingresso alla vita nuova in Cristo.

L’immagine del Grifo nel suo utilizzo ha radici che risalgono al 3000 a.C. in Mesopotamia, come vessillo di difesa. La sua composizione presenta varianti, tra i due animali raggruppati: leone ed uccello. Il significato cristiano, allude al dogma delle due nature dell’unica persona del Verbo Incarnato. É Isidoro di Siviglia, nella sua opera, che ne dà l’interpretazione: "Christus est leo pro regno et fortitudine [...] aquila propter quod post resurrectionem ad astra remeavit" (Etym., XII, 2, 17).

Tale motivo ha una larga diffusione: sarcofagi, portali, capitelli, pavimento. L’opera bitontina costituisce un tassello delle varie costruzioni e fasi di edificazione della cattedrale. L’opera s’inserisce in un’ambiente quadrangolare, facente parte di una torre della precedente chiesa (XI sec.).

Le due figure componenti il logo sono così l’accesso per conoscere la storia di due Chiese locali, oggi (1986) un’unica Chiesa diocesana.