UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

24 gennaio: Andria e Trani insieme per la messa con i giornalisti

Anche quest’anno le due diocesi pugliesi si ritroveranno assieme per la festa del patrono dei giornalisti.
16 Gennaio 2020

Anche quest’anno le diocesi di Andria e Trani si ritroveranno assieme in occasione della memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione sociale. Così si legge in una lettera ai giornalisti dei direttori delle due diocesi, don Felice Bacco per Andria, il diac. Riccardo Losappio per Trani-Barletta-Bisceglie:

 

   «Carissimi Amici, 

come è ormai consuetudine per le nostre Diocesi, il 24 gennaio, memoria di san Francesco di Sales (1567-1622), celebriamo insieme la Festa dei Giornalisti e degli Operatori della Comunicazione Sociale.

         Quest’anno la Celebrazione Eucaristica si terrà nella diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, nella Parrocchia Santi Angeli Custodi in Trani, venerdì 24, alle ore 11. A presiederla sarà don Enzo de Ceglie, Vicario Episcopale per la Pastorale.

         Questo appuntamento annuale, accanto ad altri momenti, ci offre l’occasione per sviluppare, in un contesto di preghiera, qualche considerazione sul ruolo dei giornalisti all'interno del variegato mondo della comunicazione. E la riflessione muove proprio dall'esperienza di Francesco di Sales maturata prima nell'attività di studioso e poi nel ministero episcopale come vescovo di Ginevra. Egli si dedicò al giornalismo e alla stampa nel periodo a cavallo tra il millecinquecento e il milleseicento avvalendosi di una cospicua corrispondenza epistolare con i fedeli della sua diocesi, corrispondenza che veniva altresì stampata e diffusa nel territorio a lui affidato. 

         Caratteristica dei suoi scritti è proprio la chiarezza, che facilita la comprensione da parte di ogni ceto sociale, e la determinazione a proporre la verità con forza e con grande coraggio. E proprio queste devono essere le caratteristiche di ogni buon giornalista unite a doti di serietà, competenza, professionalità e senso di responsabilità.

         La comunicazione sociale è divenuta oggi una componente essenziale della nuova evangelizzazione: l’attenzione alla dimensione comunicativa, infatti, consente di cogliere il linguaggio dell’attuale cultura mediatica, cibernetica e tecnologica, quindi il linguaggio più vicino, più diffuso e più considerato dall'uomo contemporaneo. Il tema della Giornata Mondiale di preghiera per la 54^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali è:

 “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia”.

Con la scelta di questo tema, tratto da un passo del Libro dell’Esodo, Papa Francesco sottolinea come sia particolarmente prezioso, nella comunicazione, il patrimonio della memoria. Tante volte il Papa ha sottolineato che non c’è futuro senza radicamento nella storia vissuta. E ci ha aiutato a comprendere che la memoria non va considerata come un “corpo statico”, ma piuttosto una “realtà dinamica”. Attraverso la memoria avviene la consegna di storie, speranze, sogni ed esperienze da una generazione ad un’altra. Il tema della prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ci ricorda inoltre che ogni racconto nasce dalla vita, dall'incontro con l’altro. La comunicazione è chiamata dunque a mettere in connessione, attraverso il racconto, la memoria con la vita. Gesù faceva ricorso alle parabole per comunicare la forza vitale del Regno di Dio, lasciando agli ascoltatori la libertà di accogliere questi racconti e riferirli anche a sé stessi. La forza di una storia si esprime nella capacità di generare un cambiamento. Un racconto esemplare ha una forza trasformativa. Lo sperimentiamo quando ci confrontiamo, attraverso il racconto, con le vite dei santi. Un punto che, ultimamente, il Santo Padre ha ripreso rivolgendosi al Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, quando ha esortato a comunicare la “grande ricchezza” offerta dalla testimonianza di vita dei martiri.

Ancora una volta, al centro della riflessione, il Pontefice pone la persona con le sue relazioni e la sua innata capacità di comunicare. Il Papa chiede a tutti, nessuno escluso, di far fruttare questo talento: fare della comunicazione uno strumento per costruire ponti, per unire e per condividere la bellezza dell’essere fratelli in un tempo segnato da contrasti e divisioni.

Cogliamo l’occasione per salutare e augurare a tutti un buon lavoro!».