UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Don Ajmo, il prete-educatore che venerava La Pira

In prossimità del ventennale della morte, è uscita la biografia di don Petracchi, un prete di grande umanità con innata la missione dell’educatore.
3 Settembre 2020

Un prete di grande umanità con innata la missione dell’educatore, che aveva una venerazione profonda per Giorgio La Pira e con lui è stato per anni un punto di riferimento del laicato cattolico toscano. In questi tratti si racchiude la figura di don Ajmo Petracchi, esponente della generazione di sacerdoti di quella straordinaria stagione del cattolicesimo fiorentino riconducibile appunto al “sindaco santo”, ma anche al card. Elia Dalla Costa, a don Giulio Facibeni, a monsignor Enrico Bartoletti ed al mistico don Divo Barsotti. Infaticabile guida formativa e confidente di giovani come ancor oggi testimonia con commozione e rimpianti Paolo Rossi, il “Pablito” leggenda dei Mondiali di Spagna 1982, commentatore televisivo, che ha mosso i primi passi proprio nella Comunità di San Michele, di cui il prete scomparso nel 2001 è stato per venti anni assistente, insieme al fondatore don Mario Lupori, altro indimenticabile maestro di spiritualità e di formazione.
Proprio in prossimità del ventennale della morte, è uscita la biografia di don Ajmo, edita da Sarnus – Polistampa (pp. 96, euro 12). È parte di una serie di progetti editoriali promossa da Arcton (Archivi di cristiani nella Toscana del Novecento), l’Associazione con sede presso la Madonnina del Grappa, presieduta da Piero Meucci, nata nel 2012 per raccogliere e studiare l’enorme documentazione lasciata da cattolici toscani di primo piano. In questo prezioso scrigno ha attinto con la riconosciuta professionalità e sensibilità ecclesiale Andrea Fagioli, già direttore di “Toscana Oggi” e tuttora critico televisivo di “Avvenire” ricostruendo anche con notizie inedite e aneddoti alcune delle pagine più belle della Chiesa fiorentina del Novecento, andando ben oltre il profilo del personaggio, che ha ricoperto qualche anno dopo l’ordinazione (1951) incarichi importanti: l’insegnamento di religione nelle scuole, assistente regionale e diocesano dell’Azione cattolica e del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, direttore spirituale del Seminario Maggiore cui ha poi donato la sua biblioteca, delegato per l’Apostolato dei laici, segretario particolare degli arcivescovi Benelli (accompagnò il Cardinale in Brasile poco prima che morisse il 26 ottobre 1982, con una foto dedica speciale di Paolo Rossi per don Renzo Rossi e don Sergio Merlini, missionari fiorentini a Bahia) e il suo successore Silvano Piovanelli. Infine dal 1994 vicario generale ancora a fianco di Piovanelli.
Comprensione, efficienza e senso pratico nella gestione della Curia. In sintonia con una certa vivacità del clero fiorentino, don Ajmo appena possibile però correva dai ragazzi della San Michele (considerava il calcio praticato dalla Cattolica Virtus l’”ottavo sacramento”) e non mancava mai - fin da quando li animava Giorgio La Pira - ai campi-scuola estivi dell’Opera di Pino Arpioni al Villaggio La Vela di Castiglion della Pescaia, ai quali partecipavano presbiteri fiesolani, fiorentini e d’altre diocesi della Toscana.. Dall’affresco di Andrea Fagioli e dalla prefazione del vescovo emerito di Prato monsignor Gastone Simoni ne esce insomma il ritratto completo di un personaggio di cui poco si parla, ma certamente un modello nella sua dimensione umana, cristiana e sacerdotale. Un prete del Concilio di vera cultura, di passione ecclesiale e civile, di carità pastorale, aperto ai vasti orizzonti della Chiesa e del mondo, nella luce e nella “gioia del Vangelo” (fondamentale parola di Papa Francesco).

(Antonio Lovascio)