UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Comunicato stampa della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana

Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali - La decisione del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea di prevedere, nell’ambito del 7° programma quadro di ricerca, finanziamenti che agevolano ricerche sulle linee cellulari staminali di origine embrionale, la cui produzione comporta e continuerà a comportare la soppressione di embrioni umani, è moralmente inaccettabile. La Conferenza Episcopale Italiana […]
26 Luglio 2006

Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali -

La decisione del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea di prevedere, nell’ambito del 7° programma quadro di ricerca, finanziamenti che agevolano ricerche sulle linee cellulari staminali di origine embrionale, la cui produzione comporta e continuerà a comportare la soppressione di embrioni umani, è moralmente inaccettabile.
La Conferenza Episcopale Italiana ha da sempre e più volte ribadito che ogni ricerca che coinvolge gli embrioni umani si colloca in una inammissibile visione antropologica, che considera l’esistenza umana non come fine, bensì come mezzo per raggiungere altri scopi, pur nobili, come la cura delle malattie e la stessa conoscenza scientifica. La scienza deve servire l’uomo e non servirsi di lui, soprattutto quando egli è nella condizione della sua massima fragilità, un embrione nei primi giorni della sua vita.
La Presidenza della CEI fa appello ai politici italiani e a quanti ancora possono fermare questa deriva etica, che riduce l’embrione umano a possibile fornitore di materiale biologico, e chiede che l’Unione Europea in nessun modo agevoli, con propri finanziamenti, questo grave attentato alla dignità dell’uomo che tradisce il valore fondamentale della vita umana, senza il quale ogni altro valore individuale e sociale perde la propria consistenza. Il Santo Padre Benedetto XVI ci ha ricordato che la «tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale», rientra tra i «principi che non sono negoziabili».

Roma, 26 luglio 2006

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana

Ufficio Stampa