UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

I «maratoneti» del quotidiano

Domenica 25 giugno è stata una giornata particolare: è stato diffuso il quotidiano nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Ponticelli, quartiere della periferia est di Napoli, in occasione della Giornata della carità del Papa.
4 Luglio 2017

«Maratoneti di Avvenire» è la calzante definizione per Giuseppe, Claudio, Alessandro, Stefania. «Andiamo nelle parrocchie e nei centri sociali, per Napoli e per la provincia, per far conoscere e diffondere Avvenire. Tutti i giorni», conferma Giuseppe Pizza, 29 anni, di San Sebastiano al Vesuvio, e una passione per i giornali. Domenica 25 giugno è stata una giornata particolare: hanno diffuso il quotidiano nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Ponticelli, quartiere della periferia est di Napoli, in occasione della Giornata della carità del Papa. «Abbiamo vendute alcune decine di copie di Avvenire solo nella mattinata. Il parroco, don Raffaele Oliviero, durante la Messa, dall'altare invitava i fedeli a leggere Avvenire e a mostrare un impegno costante per la Chiesa e per le giornate che i volontari dedicano alla diffusione della stampa cattolica», ricorda Pizza. Nella domenica speciale il gruppo ha proposto la lettura non solo agli adulti, ma soprattutto ai giovani: «Proprio come ho fatto io – racconta il giovane –, che mi sono sentito subito coinvolto e non ho smesso più di leggere e di arricchire la mente».

Da oltre dieci anni Giuseppe Pizza diffonde Avvenire. Il primo contatto con il giornale l’ha avuto quando andava a scuola. «Sull'autobus viaggiavo con un insegnante, Claudio Di Tuccio, che leggeva Avvenire ed è così che mi sono appassionato » racconta. Oggi a diffondere il quotidiano cattolico ci sono il fratello Alessandro Pizza e la figlia di Claudio, Stefania, ma stanno cercando di coinvolgere oltre i parroci altri giovani poiché la diffusione e la lettura di Avvenire, commenta Giuseppe, avvia «la riflessione e la partecipazione costante nella comunità parrocchiale e sociale. Per me – dice – diffondere il giornale è un’esperienza importante: vedo nei volti delle persone la curiosità e anche l’apprezzamento per quello che facciamo». Il gruppo di «maratoneti di Avvenire» vorrebbe che almeno una volta al mese di diffondesse il giornale: «Perché è importante – osserva Giuseppe – mostrare alle persone che esiste un quotidiano capace di far crescere le persone, cattolici e non, culturalmente e civilmente ». Per il momento vanno in giro per le parrocchie del Vesuviano e contattano i parroci. «Poi – aggiunge Giuseppe – ci stiamo organizzando per diffondere Avvenire nelle feste patronali: sono opportunità per proporre a tutti la lettura del quotidiano cattolico, per far conoscere a tutti un giornale così importante che fa riflettere sui temi sia della Chiesa sia delle realtà che ci circondano».