UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

I GUFI: “Il cabaret dei Gufi. Vol 1 e 2” (Sony Music)

Nanni Svampa ci ha lasciato solo da poche ore, ma resta anche e soprattutto con le sue canzoni che qui troviamo in forma antologica con il suo gruppo storico.
28 Agosto 2017

Nanni Svampa ci ha lasciato solo da poche ore, ma resta anche e soprattutto con le sue canzoni che qui troviamo in forma antologica con il suo gruppo storico.

In una Milano in pieno boom economico, la grandezza dei loro sberleffi segnò un’epoca: canzoni da osterie, talvolta esilaranti altre dolenti come lo sono spesso le storie degli ubriachi. Ma Svampa e i suoi erano geniali sul serio, capaci di prendere le distanze dall’arroganza un po’ tronfia di chi si beava di un benessere troppo rapido e gassato per poter durare, e nel contempo, di sorvolare e accarezzare con affetto le umane miserie.

L’avventura dei quartetto iniziò nel 1964 poco dopo che Svampa aveva inciso un disco di tributo al cantautore francese George Brassens, e si chiuse alla fine della decade. Ci fu solo una breve reunion televisiva per una serie sull’emittente lombarda Antenna 3, all’inizio degli anni Ottanta. Lampi di comicità in musica in un continuo mix di teatro canzone e goliardia, di ironia e sarcasmo, non-sense e satira sociale, ne segnarono il percorso. E questo disco testimonia che le loro canzoni stralunate hanno saputo resistere all’usura degli anni al succedersi delle mode: due cd nei che raccolgono tutti i loro principali successi e che offrono un buon modo, specie per i più giovani, per accostarsi a dei caposcuola indimenticabili della comicità lombarda.

 

 

Franz Coriasco