UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

FATHER JOHN MISTY: “God’s Favorite Customer” (Bella Union)

Tira il venticello degli anni Settanta fra i solchi del nuovo album di questo songwriter statunitense. I riferimenti sono infatti i cantautori simbolo di quella decade, anche se l’impatto di queste dieci nuove canzoni è contemporaneo, e con qualche vaga eco neo psichedelica. Siamo comunque nell’ambito della più perfetta ortodossia cantautorale, quella che spazia da […]
25 Giugno 2018

Tira il venticello degli anni Settanta fra i solchi del nuovo album di questo songwriter statunitense.

I riferimenti sono infatti i cantautori simbolo di quella decade, anche se l’impatto di queste dieci nuove canzoni è contemporaneo, e con qualche vaga eco neo psichedelica. Siamo comunque nell’ambito della più perfetta ortodossia cantautorale, quella che spazia da James Taylor a John Denver, da Billy Joel a Neil Young.

Nato in quel di Rockville nel Maryland, già membro dei Fleet Foxes, Joshua Tillman (il suo vero nome) ha già un buon numero di album all’attivo e nonostante collaborazioni importanti come autore di popstar del calibro di Beyoncé e Lady Gaga, come solista è ancora un artista di culto poco noto sui circuiti internazionali. Ma il talento e la personalità ci sono, e ben s’incarnano in queste nuove canzoni. Atmosfere prevalentemente acustiche, spesso con l’andamento di ballata sognante, perfette per scaldare una serata solinga o per far da sfondo a un lungo viaggio in auto; e anche i testi sono interessanti in quel loro autobiografismo che lascia trasparire la vulnerabilità – ma anche l’ironia - di un artista che pare un po’ la versione moderna dei menestrelli folk-rock degli anni Sessanta e Settanta.

Misty-Tillman non è Elton John né John Lennon, ma un po’ ricorda anche questi giganti e dimostra d’averne ben assimilato le lezioni. Se riuscirà a imbrigliare il suo notevole ego diverrà grande davvero.

(Franz Coriasco)