UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

GIUSEPPE ANASTASI: “Canzoni ravvicinate del vecchio tipo” (Giuro-Universal)

Undici canzoni per 38 minuti di buona musica...
17 Settembre 2018

All'ultima edizione delle prestigiose Targhe Tenco, questo cantautore siciliano s’è portato a casa quella per il miglior album di debutto.

Undici canzoni per 38 minuti di buona musica, in costante equilibrio tra contemporaneità e tradizione, tra poesia e scambi sociologici, tra folk e pop.

La sua scrittura è piana e antiretorica, zeppa di riferimenti al quotidiano – suo e nostro - di questo presente. Un’opera prima decisamente promettente che si lascia ascoltare con piacere, ma che al contempo offre anche qualche spunto di riflessione sulla condizione umana odierna.

Palermitano, classe 1986, s’è fatto le ossa al Cet, la scuola di Mogol. Poi una lunga gavetta, qualche collaborazione di rilevo (con Baccini, la Tatangelo e i Tazenda, fra gli altri), la relazione con Arisa insieme alla quale aveva scritto Sincerità con la quale la suddetta vinse nella sezione giovani il Sanremo 2009 e poi la vittoria assoluta, cinque anni dopo, con Controvento. Nel suo variegato curriculum anche il ruolo di consulente-insegnante ad Amici, e un manuale di scrittura musicale scritto a quattro mani con Cheope, il paroliere figlio di Mogol.

Pur proseguendo la sua attività d’autore per conto terzi, Giuseppe ha dunque deciso di mettersi in proprio tentando la strada solista e questo esordio dimostra la legittimità di questa scelta. Canzoni intelligenti, pieni di parole, con approccio più acustico che elettronico: forse non particolarmente originali, ma ottimamente costruite ed arrangiate.

Franz Coriasco