UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

BACKSTREET BOYS: “DNA” (Sony Music)

DNA è l’album che i vecchi fans si aspettavano...
4 Febbraio 2019

Nel periodo tra la fine del secolo scorso e l’inizio di questo, la band era all'apice della gloria: la pop band adolescenziale più amata ed iconica del mondo.

Molta acqua è passata sotto i loro e i nostri ponti, e dopo un lungo silenzio - mancavano dai mercati discografici da più di un lustro-, s’è riaffacciata sui mercati per festeggiare i primi 25 anni di carriera.

DNA è l’album che i vecchi fans si aspettavano: falsetti ben congegnati, melodie semplici ma accattivanti, armonizzazioni che riportano agli anni belli. In altre parole abbiamo a che fare con un prodotto che mira a riannodare i fili interrotti nel segno della continuità, ma attento a non calpestare gli assiomi del pop odierno; un equilibrio tra il loro ieri e l’oggi del pop realizzato col contributo di uno stuolo di produttori di gran fama.

Il punto è che nel frattempo quasi tutto è cambiato, intorno e dentro il gruppo. A cominciare dall'età: anche se sembrano e s’ostinano a proporsi come una boyband, i cinque statunitensi hanno ormai passato la quarantina e molte canzoni di questo loro nono album sembrerebbero più consone a degli sbarbatelli che a degli artisti stagionati quali ormai sono. Ciò nonostante il dischetto dribbla i rischi del patetico e si lascia ascoltare senza altre controindicazioni; come dire che il quintetto della Florida tiene botta, supplendo con mestiere e passione all'inevitabile usura del tempo. Del resto, dopo aver venduto oltre 130 milioni di dischi ci si può anche permettere il lusso di fare il verso a se stessi.

 

Franz Coriasco