UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Aggiornamento sulle iniziative della Chiesa italiana

Le strutture ecclesiali per la Protezione Civile, i medici e le persone in quarantena
28 Marzo 2020

Continua l’impegno delle Diocesi italiane nel far fronte all’emergenza Covid-19 mettendo a disposizione strutture edilizie, proprie o altrui, destinate principalmente a tre categorie di soggetti: medici e/o infermieri, persone in quarantena, senza dimora. È una scelta solidale incoraggiata e sostenuta dalla Presidenza della Cei. Ad oggi sono 23 le Diocesi (in 11 Regioni Ecclesiastiche) che hanno comunicato di aver offerto alla Protezione civile e al Sistema Sanitario Nazionale altrettante strutture per oltre 500 posti. Tra queste: Tivoli e Palestrina, Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Locri-Gerace, Catanzaro-Squillace, Alba, Savona-Noli, Aversa, Albenga-Imperia, Ugento-Santa Maria di Leuca, Rossano-Cariati, Messina, Genova, Concordia-Pordenone, Mondovì, Siena e Perugia.

A queste vanno aggiunte 18 Diocesi (in 8 Regioni Ecclesiastiche) - tra cui Città di Castello, Ferrara-Comacchio e Gaeta - che hanno impegnato più di 25 strutture per oltre 300 posti nell’accoglienza di persone in quarantena e/o dimesse dagli ospedali.

Infine 21 Diocesi (in 10 Regioni Ecclesiastiche) - Cerignola-Ascoli Satriano, Matera-Irsina, Torino, Pesaro, Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, Senigallia, Jesi, Fermo, Aversa, Rossano-Cariati, Roma, Molfetta-Ruvo-Giovanizzo-Terlizzi - hanno comunicato di aver messo a disposizione quasi 300 posti per l’accoglienza aggiuntiva di persone senza dimora, oltre all’ospitalità residenziale ordinaria che tiene conto delle misure di sicurezza indicate dai Decreti del Governo. Un’attenzione particolare alcune Diocesi la stanno rivolgendo al mondo del carcere e alle condizioni di quanti escono a fine pena e si trovano senza alternative.

È una mappa della carità ampia e in continuo aggiornamento, per sostenere la quale Caritas Italiana ha lanciato una campagna di raccolta fondi - “Emergenza coronavirus: la concretezza della carità” -, della durata di un mese. “Ci sostengono nel nostro impegno le parole del Santo Padre al momento straordinario di preghiera presieduto ieri sul sagrato della Basilica di San Pietro”, afferma Mons. Stefano Russo, segretario generale della CEI, ricordando tutta la gente che “esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità”.

 

Per contribuire alla raccolta fondi di Caritas Italiana (via Aurelia 796 − 00165 Roma) utilizzare il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line tramite il sito www.caritas.it, o un bonifico bancario (con la causale “Emergenza Coronavirus”) tramite:

 

  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
  • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
  • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
  • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119

 

(in allegato l’elenco – incompleto e in continuo aggiornamento – delle strutture di accoglienza messe a disposizione dalle Diocesi)

 

Roma, 28 marzo 2020