UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Concordia Pordenone, Portaparola in 13 parrocchie

Nella diocesi di Concordia-Pordenone il progetto Portaparola è stato sperimentato per la prima volta a Bibione. Succede tutto quattro anni fa quando il nuovo parroco della frequentata località balneare, don Andrea Vena...
24 Giugno 2009

Nella diocesi di Concordia-Pordenone il progetto Portaparola è stato sperimentato per la prima volta a Bibione. Succede tutto quattro anni fa quando il nuovo parroco della frequentata località balneare, don Andrea Vena, sostenuto dal vescovo Ovidio Poletto, si rende conto di “avere una platea importante - i miei parrocchiani e i tanti turisti - ai quali offrire un’occasione unica di essere informati sui fatti della cronaca nazionale e internazionale e formati, allo stesso tempo, ai valori universali del Vangelo. Come? Leggendo Avvenire”. L’abbinamento con il quotidiano funziona tanto che a Bibione vengono organizzati eventi culturali che promuovono il giornale. Nel 2008 la cittadina diventa il palcoscenico del primo Forum degli animatori della cultura e della comunicazione. Poi, su richiesta del vescovo che vuol dare massima diffusione al giornale proprio mentre irrompe il dibattito sui temi di bioetica e sul caso Eluana Englaro, il fronte delle parrocchie coinvolte nel progetto si allarga. Don Vena presenta il Portaparola ai direttori degli Uffici diocesani per la pastorale del turismo, quindi ai parroci del Nordest. Il giornale conosce una vasta diffusione. Se il progetto Portaparola nella diocesi di Concordia-Pordenone ha preso piede e si è diffuso rapidamente (oggi le parrocchie coinvolte sono già 13), lo si deve prima di tutto al vescovo Ovidio Poletto per il quale “se san Paolo ritornasse in mezzo a noi, oggi, farebbe il giornalista, come diceva Papa Luciani.” Tra gli strumenti della comunicazione valorizzati in diocesi, un posto tutto speciale è occupato dal settimanale “Il Popolo”, nato nel 1922, con un bacino di circa 60.000 lettori e da sette mesi presente anche in internet . “La nostra stampa”, conclude mons. Poletto, “vorrebbe rivolgersi a tutti; oserei dire a tutti coloro che hanno voglia di pensare. Perché la stampa cattolica ha questa ambizione: contrastare il rischio - che non è solamente ipotetico - della manipolazione delle coscienze, attuata da troppi persuasori occulti.”

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