UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il teatro di Giovanni Paolo II per i cristiani in Siria

La serata del 10 novembre vedrà impegnati a Roma, al Teatro del Torrino (ore 21), gli attori Chiara Graziano e Filippo Velardi, guidati dal regista Antonio Tarallo, nella messa in scena de “La bottega dell’orefice” di Karol Wojtyla.
3 Novembre 2017

Arte al servizio della carità. Questo, in sintesi, vuole essere l’evento che la Fondazione Giovanni Paolo II ha creato per sostenere la campagna "Cristiani in Siria”. La serata del 10 novembre vedrà impegnati a Roma, al Teatro del Torrino (ore 21), gli attori Chiara Graziano e Filippo Velardi, guidati dal regista Antonio Tarallo, nella messa in scena de “La bottega dell’orefice” di Karol Wojtyla.

Lo spettacolo è la ripresa di quello del 2015, realizzato in occasione della chiusura del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia e già portato in diverse chiese della Capitale.

Il testo di Wojtyla prende in esame l’amore di coppia nelle sue molteplici sfaccettature, ma vuole mettere in risalto anche un discorso più ampio: la possibilità di creare un mondo migliore, più bello, grazie alla forza inesauribile dell’amore. E, in questo caso, un amore “messo in scena” da dei teatranti. Nel nuovo adattamento è evidenziato, infatti, uno sfondo meta-teatrale, che concentra l’attenzione verso il Wojtyla drammaturgo più che al Pontefice che tutti conosciamo.

La Fondazione Giovanni Paolo II per il dialogo, la cooperazione e lo sviluppo nasce dal lavoro decennale delle diocesi di Fiesole e di Montepulciano - Chiusi - Pienza, in collaborazione con numerose altre diocesi, istituzioni e realtà laiche e cattoliche, a favore dei Paesi del Medio Oriente e di altre zone del mondo svantaggiate.

Da anni impegnata su questo fronte, per l’occasione del 10 novembre, la Fondazione che porta il nome del “Pontefice della Pace”, vuole accendere i riflettori sul dramma che la Siria sta vivendo. Da tempo grazie agli aiuti provenienti dalle diverse campagne di raccolta fondi che la Fondazione Giovanni Paolo II promuove, sono state possibili diverse opere di accoglienza e promozione sociale nella terra martoriata dalla guerra.