Il Mese Celestiniano ha significato per la diocesi di Isernia-Venafro un evento di grazia veramente straordinario, che ha visto confluire in cattedrale migliaia di persone che, attratte dalla presenza delle spoglie mortali di Celestino V, hanno gremito il duomo ogni giorno. Domenica 30 e lunedì 31 la diocesi ha voluto dare una chiara risonanza alla chiusura delle celebrazioni dandone anche un forte rilievo mediatico. Avvenire ha ospitato infatti, per l’occasione, una pagina intera dedicata all’avvenimento e le parrocchie di Isernia, sono diventate edicole per un giorno. Dalla distribuzione nelle prime ore del mattino alla diffusione capillare, mille copie andate praticamente a ruba. Uno stand organizzato davanti la cattedrale nel quale campeggiavano due gigantografie della pagina di Avvenire con i volontari dedicati alla distribuzione e alla presentazione dell’iniziativa. Tante le persone affascinate che hanno espresso apertamente il proprio apprezzamento.
Un’assunzione netta di impegno, quella della diocesi isernina, nel campo dell’informazione, che mette insieme la collaborazione con Avvenire, la ormai decennale esperienza della pagina settimanale Qui Diocesi, la collaborazione per il settimanale delle diocesi del Molise Molisinsieme, di cui esce oggi il primo numero zero. La convinzione è che «una fede non annunciata non è fede» e la presenza della Chiesa nella società non può non essere espressa anche nei modi e secondo i canoni comunicativi di cui la società si è dotata e di cui la carta stampata, al di là dei proclami che ne vorrebbero decretare la fine, rimane una delle maggiori espressioni.
Questa idea ha trovato la sua più forte manifestazione nell’impegno diretto che la diocesi profonde per il settimanale molisano Molisinsieme, uno strumento che porta in sé il segno di una Chiesa, viva e presente sul territorio, di porsi in cammino accanto ad ogni uomo e ad ogni donna della meravigliosa terra molisana per dirne l’identità, stimolarne le capacità, raccontarne la quotidianità, raccoglierne le attese, nel tentativo di tradurre tutto questo e insieme poter guardare lontano nella continua affermazione dell’uomo e della sua dignità. Idea che vorrà trovare anche nella costante collaborazione con il quotidiano Avvenire una delle sue più lucide espressioni.