UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La lezione di “don Pippo”

Con una solenne concelebrazione eucaristica nella Basilica di San Mercuriale, la diocesi di Forlì-Bertinoro ha ricordato domenica monsignor Giuseppe Prati, il popolare «don Pippo», nel 62° della morte. A tutti i presenti è stato offerto il libro Alla scuola di don Pippo, il santo dei forlivesi, a cura dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali.
11 Novembre 2014

Con una solenne concelebrazione eucaristica nella Basilica di San Mercuriale, la diocesi di Forlì-Bertinoro ha ricordato domenica monsignor Giuseppe Prati, il popolare «don Pippo», nel 62° della morte. A tutti i presenti è stato offerto il libro Alla scuola di don Pippo, il santo dei forlivesi, a cura dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali. All’omelia il vescovo Lino Pizzi ha spiegato i motivi della ricorrenza: «Ricordare don Pippo, sacerdote, educatore, giornalista e comunicatore, padre e maestro di libertà d’intere generazioni di forlivesi è particolarmente significativo in questo 9 novembre, in cui ricorre il 70° anniversario della Liberazione di Forlì».Per don Giovanni Amati, direttore dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali: «Don Pippo fu una presenza fondamentale non solo nella vita della Chiesa del primo ’900, ma anche nella vita cittadina. Il 9 novembre 1944, giorno della Liberazione, i cittadini accorsero a San Mercuriale e lo festeggiandolo per aver salvato la Basilica e il campanile, simbolo della città, dalle mine dei nazisti». Il sacerdote ha lasciato un segno indelebile nella diocesi e in Romagna per aver fondato nel 1919 il settimanale diocesano Il Momento, che animò e diresse fino alla morte nel 1952, difendendo sempre la libertà anche nel Ventennio fascista. I suoi editoriali, molto letti e popolari, mettevano a confronto i problemi reali con i principi evangelici. Don Pippo fu anche infaticabile apostolo dei giovani nell’oratorio di San Luigi dove formò intere generazioni.
 

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