UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La Voce dei Berici, si rinnova nei contenuti e nella grafica

Un giornale rinnovato nei contenuti e nella veste grafica. Questo vuole essere La Voce dei Berici a partire da domenica 12 aprile. Una sorpresa pasquale per gli abbonati, e per gli affezionati lettori, che ogni domenica acquistano in chiesa il settimanale diocesano. Una storia lunga 65 anni, e che oggi è a una svolta epocale, perché da maggio La Voce arriverà anche in edicola.
7 Aprile 2009

Un giornale rinnovato nei contenuti e nella veste grafica. Questo vuole essere La Voce dei Berici a partire da domenica 12 aprile. Una sorpresa pasquale per gli abbonati, e per gli affezionati lettori, che ogni domenica acquistano in chiesa il settimanale diocesano. Una storia lunga 65 anni, e che oggi è a una svolta epocale, perché da maggio La Voce arriverà anche in edicola.
Ma stiano ben tranquilli i “fedelissimi” di sempre, perché il settimanale diocesano di Vicenza innova sì, ma non dimentica il bagaglio di esperienza accumulato nel suo lungo percorso, iniziato nel 1945.
«Saluto con gioia il rinnovo della Voce – ha detto il vescovo di Vicenza, monsignor Cesare Nosiglia, alla conferenza stampa di presentazione, martedì 7 aprile, nel palazzo delle Opere Sociali, in piazza Duomo -, che mi auguro possa essere il primo passo verso nuove, interessanti e significative prospettive. Voce significa che il settimanale è chiamato a dare voce, anzitutto, alla Chiesa locale, di cui è espressione autorevole, attraverso l’interpretazione giusta e veritiera dei fatti. Vediamo quotidianamente quanto la voce della Chiesa sia spesso disattesa, o stravolta, o comunicata solo parzialmente dai mass media. La Voce deve offrire ai lettori gli strumenti di riflessione e di giudizio valutativo sui fatti e le situazioni del nostro tempo, che interessano e coinvolgono l’azione sociale e “politica” dei cristiani. Deve “dare voce” all’intero popolo di Dio, nel senso di aprire le sue pagine al dialogo e al confronto fra tutti, senza chiusure precostituite, incoraggiando spazi di dibattito sui principali argomenti, sia della vita della Chiesa, che del mondo. E non deve dimenticare la voce dei poveri e degli ultimi, perché sono loro il “metro di giudizio” che deve sempre guidare la Chiesa nell’azione pastorale e storica. Infine, venga dalle pagine della Voce l’invito alla speranza, perché mai deve venir meno una visione positiva della storia, anche nei momenti difficili, come quello attuale».
«L’obiettivo che intendiamo perseguire - ha affermato il direttore don Bernardo Pornaro - è farci leggere, trovare le modalità migliori perché una persona che mette gli occhi su una pagina, sia invogliata a starci, e poi a continuare con le altre. Era nostro dovere adeguare il mezzo espressivo alle accresciute sensibilità di oggi. Cambiare non è mai facile, perché significa porsi su una strada nuova, di revisione, di maggior controllo di sé, ma significa anche avere più attenzione e grande rispetto nei confronti di chi legge. Il risultato è un giornale più vicino alla gente, perché più agile nei contenuti e più chiaro nell’impostazione».
«Perché la gente dovrebbe avere voglia di leggere La Voce dei Berici? Siamo partiti da qui, e la riflessione non si è più fermata. Ecco, allora, il nostro duplice intento: rendere il settimanale più interessante e, nello stesso tempo, più leggibile - ha spiegato la caposervizio Romina Gobbo -. Per quanto attiene agli articoli, la scelta è verso testi più brevi, ma ugualmente significativi. L’essenzialità nulla deve togliere al contenuto. Il criterio che ha orientato la grafica è stato la pulizia. Innanzitutto, balza all’occhio il restyling della testata. Ma, più in generale, i titoli sono stati alleggeriti, sono state cambiate le font per un miglior servizio alla chiarezza, è stata aumentata l’interlinea, per dare maggior respiro alla lettura, sono state adottate le cinque colonne al posto delle sei, il colore è stato pensato come “codice di lettura”. L’arancione caratterizza le pagine di Chiesa; l’azzurro quelle del territorio; il giallo la cultura e gli spettacoli; in verdino sono tutti i box che contengono le notizie flash; in viola quelli che contengono dati e grafici.
Ma siamo ancora ben lontani dall’obiettivo finale, perché intendiamo rivedere la promozione e la distribuzione. Le idee in cantiere sono molte e le realizzeremo durante tutto l’anno in corso. Il rinnovo della grafica è soprattutto frutto della professionalità dello Studio Zoratti di Schio, ma il progetto di rilancio a 360° - ed è forse questo il nostro risultato migliore - è frutto dell’impegno collettivo. Abbiamo lavorato tutti insieme: direzione, redazione, segreteria, collaboratori, CdA, amministrazione, pubblicitari, e sempre con il sostegno e l’apprezzamento del nostro editore, mons. Nosiglia».