La stagione turistica nell'isola di Procida ha da qualche anno un avvio tutto particolare: comincia infatti con un progetto culturale originale – e al momento unico – in Campania. In 60 luoghi tra hotel, ristoranti, bar, campeggi e lidi della piccola isola nel Golfo di Napoli avviene infatti la diffusione domenicale straordinaria di Avvenire. Per tutta l’estate il quotidiano dei cattolici fa parte dei giornali a disposizione dei clienti, con il ricavato globale che sarà investito in opere di solidarietà. Tantissime infatti sono le attività che insieme alle parrocchie e alle associazioni vedono protagonisti gli abitanti e che coinvolgono in particolare gli esercenti. Con il marito Gianni Impagliazzo, Antonietta De Candia, dell’Equipe inter-parrocchiale dei Gruppi famiglia – il team che a Procida anima molte iniziative e attività – coordina il progetto «Leggi Avvenire, scrivi solidarietà». A Procida, racconta, «prima del progetto Avvenire se non in qualche parrocchia». Promotore dell’iniziativa don Lello Ponticelli, assistente spirituale al Seminario di Napoli e decano di Procida e del centro storico della città «Alcuni commercianti che conoscevano il giornale lo promuovono perché condividono la cultura che promuove – spiega Antonietta – . Altri l’hanno accolto con simpatia e curiosità, come una opportunità per accostarsi a una lettura della realtà diversa dagli altri giornali. Altri ancora hanno aderito sollecitati dall'idea della beneficenza». Nelle domeniche da giugno a settembre si diffondono 150 copie del quotidiano: con il ricavato della vendita si sostengono le attività di alcune parrocchie, dall'oratorio alla Caritas, ma si contribuisce anche alla Casa dell’associazione «Punto Cuore» destinata ai giovani che, spiega don Lello, «giungono sull'isola da ogni parte di Europa per vivere un anno di volontariato ispirato evangelicamente». Il progetto «è un piccolo ma significativo segno di una Chiesa in uscita» per far diventare Procida, parafrasando papa Francesco, «un’Isola di misericordia in un mare di indifferenza». Ora si pensa di diffondere l’iniziativa in altre zone della diocesi.